{{IMG_SX}}Rovigo, 13 agosto 2007 - Manca meno di un mese all’inizio della Coppa del Mondo, che per questa edizione si svolgerà in Francia, con qualche puntatina oltre Manica. Dal 1987, anno della prima edizione della manifestazione mondiale, è la prima volta che Rovigo ed il Polesine non hanno loro rappresentanti tra i 30 giocatori convocati da Berbizier.

 


Nel 1987 la prima edizione della Coppa è andata in scena in Australia e Nuova Zelanda ed è toccato al pilone italo-sudafricano Tito Lupini il compito di rappresentare la nostra città. Esperienza non felice, che ci ha visti eliminati al primo turno, con le Isole Fiji che passarono ai quarti ai nostri danni per miglior differenza punti, nonostante l’Italia avesse battuto gli isolani 18 a 15.

 


Non andò tanto meglio nel 1991, fase finale in Gran Bretagna, Irlanda e Francia, con una sola vittoria ottenuta a spese degli Stati Uniti. Tre i “Bersaglieri” in campo: Carlo Checchinato, Eddy Venturi e Stefano Bordon, con un quarto, Giambattista Croci allora in forza all’Amatori Milano.

 


Nel 1995 in Sud Africa, l’Italia presenta in campo Checchinato e Bordon che militavano ancora nel Rovigo, ed anche l’italo-australiano Julian Gardner, da poco passato alla Roma. Anche allora gli azzurri tornarono a casa con una sola vittoria per 31-25 , ottenuta nello scontro con l’Argentina.

 


L’edizione del 1999 disputata nel Regno Unito ed in Francia, ha visto il solo Massimo Giovanelli rappresentare i colori rossoblu, con l’aiuto indiretto di Checchinato ed Alessandro Moscardi, che già erano passati al Treviso. Forse la peggior prestazione mondiale degli azzurri che non raccolsero neppure un punto.
All’Australia il compito di ospitare la fase finale del 2003, con l’Italia che si è riscattatta parzialmente con due vittorie a spese di Tonga e Canada. Solo un rodigino in campo: ancora Carlo Checchinato, ma come giocatore del Treviso.

 


Nessun polesano quindi in capo questa volta, anche se lo stesso Checchinato sarà presente in qualità di team manager e i fisioterapisti Jarno Celeghin e Sante Lugarini faranno parte dello staff.
La scomparsa di atleti rosso blu in nazionale è praticamente coincisa con l’avvento del professionismo. Scanavacca a parte, che comunque è stato richiamato in azzurro con la maglia del Calvisano, Rovigo ha sofferto molto più di altre società il cambiamento dello status dei giocatori, rimanendo ancorata a vecchi schemi, non più idonei per coloro che vogliono restare nell’olimpo del rugby di casa nostra.

 

Quando nel 2000 il drop di Grangetto allo scadere dell’incontro, costrinse i rossoblu a disputare la pole retrocessione, ci si doveva rendere conto che le cose stavano cambiando. Ed invece si è continuato sulla stessa strada, incapaci di invertire la rotta, con le altre società autorizzate a far man basa dei gioielli del vivaio locale. Solo Rovigo, L’Aquila e Catania sembrano non aver pesato il cambiamento, e guarda caso sono le tre realtà che da anni stanno maggiormente risentendo del cambiamento, con L’aquila prima ad averne fatto le spese!