Martedì 23 Aprile 2024

Turandot, trovati i costumi della 'prima' alla Scala. Crowdfunding per restaurarli

Prato, il museo del tessuto acquisisce un baule della donazione Iva Pacetti e scopre gli abiti della prima di Milano del 1926. Come fare per partecipare alla raccolta fondi

Prato, 4 novembre 2019 - Il vecchio baule è arrivato nelle mani dei ricercatori del Museo del Tessuto di Prato quasi a sorpresa, ed era pieno di bellissimi tesori tessili e di accessori di scena appartenuti alla soprano pratese Iva Pacetti. Tra le tante meraviglie svelate dal baule anche due costumi per "Turandot", andata in scena per la prima volta la sera del 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano, realizzati da Luigi Sapelli, il celeberrimo "Caramba", che intepretò la visione di Giacomo Puccini in abiti sontuosi fortemente ispirati dai colori e dalle suggestioni di un lontano Oriente.

Nel tempo, però, di quei costumi si persero le tracce. Fin all'arrivo del prodigioso baule al Museo del Tessuto di Prato, tra parrucche e tanti altri abiti di scena della donazione Iva Pacetti. Ed ecco le due meraviglie di "Turandot" i due costumi di Caramba che purtroppo sono in pessime condizioni di conservazione. Per riportarli all’originario splendore, la Fondazione Museo del Tessuto ha lanciato un progetto di crowdfunding: dal 30 ottobre e per 40 giorni sarà possibile contribuire alla raccolta dei 12mila euro necessari per il restauro, quantificato in 35mila euro complessivi. La cifra raccolta si aggiungerà ai 15mila euro devoluti dalla Regione Toscana.

In particolare, il progetto lanciato sulla rete supporterà il restauro del secondo abito, che richiede mesi di lavoro di personale altamente specializzato. Infatti, l’abito - realizzato in tessuto operato e interamente broccato con filato metallico dorato - presenta numerosi fori e lacerazioni, macchie e aloni di sporco e il filato dorato metallico è scucito in più punti.

"Il Costume Ritrovato" - questo il nome della raccolta fondi reperibile sul portale Eppela all'indirizzo www.eppela.com/ilcostumeritrovato -  prevede per i sostenitori una serie di ricompense: i biglietti per il museo e le mostre del Museo del Tessuto e del Puccini Museum di Lucca, cataloghi, foulard e sciarpe a tiratura limitata, inviti per inaugurazioni e aperitivi esclusivi e la possibilità - per aziende, enti e associazioni - di utilizzare la sala eventi del Museo.

Aspettando i risultati dell'indagine in corso da parte degli studiosi del Museo del Tessuto di Prato ecco la prima serata evento il prossimo 11 novembre: nelle sale del Museo si presenterà il progetto, saranno mostrati in anteprima assoluta i costumi prima del restauro e raccontate le vicende del ritrovamento. L’iniziativa prevede anche un contributo della Fondazione Puccini di Lucca su Puccini e la Turandot, una serie di intermezzi di musica e canto curati dall’Associazione Perché Verdi Viva dedicati al repertorio di Iva Pacetti e l'intervento dell'Associazione Ex Allievi dell'Istituto Buzzi che dall'inizio ha abbracciato e supportato questo ambizioso progetto.

Una volta restaurati, i costumi tornati al loro originario splendore saranno al centro di una nuova, grande mostra sulla Turandot di Puccini che la Fondazione Museo del Tessuto ha in programma per la primavera del 2020. "Entrando a far parte del patrimonio del Museo, i costumi della prima assoluta della Turandot sono diventati patrimonio di tutti. Aderendo a questa raccolta fondi, ciascuno può dare il suo contributo, piccolo o grande, trasformando il delicato percorso di recupero di questi straordinari abiti in un progetto collettivo che punta a riportare alla luce un prezioso pezzo di storia del costume e della lirica italiana" - dice il Presidente della Fondazione, Francesco Nicola Marini.