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Trame a Corte, la mostra-concorso con cinquanta artisti tessili

Dal 9 al 17 settembre alla Rocca Sanvitale di Sala Baganza. Protagonista di questa edizione è il bottone

Rocca Sanvitale di Sala Baganza
Rocca Sanvitale di Sala Baganza

Con il 2023, "Trame a Corte" taglia il traguardo della ventesima edizione. La mostra-concorso ospitata alla Rocca Sanvitale di Sala Baganza, non solo è un evento unico in Italia, ma è anche un archivio di opere impareggiabile in Europa. Il piccolo comune in provincia di Parma, dal 9 al 17 settembre, ospiterà cinquanta artisti tessili di livello internazionale provenienti da Australia, Olanda, Francia e Italia. Dopo il “Vedo nero” protagonista del 2022, il tema intorno al quale ruotano le opere di quest'anno è "Il Bottone, funzione ed essenza". Gli oggetti in concorso si trasformano così in arte contemporanea, attraverso opere tessili realizzate a telaio e Fiber Art. In questo modo, l'umile bottone, da elemento sartoriale, dà vita a sculture e ritratti per raccontare un mondo unico e multiforme, legato alla lentezza del lavoro manuale, un universo che si destreggia sul confine tra artigianato e design. Trame a Corte non solo porta in scena la storia della tessitura e la fama di tessitori internazionali, la mostra- concorso è legata alla contemporaneità di questo mezzo espressivo che, pur non facendo parte del linguaggio artistico consueto, vede oggi nel panorama dell'arte moderna esponenti di varie nazioni che si cimentano con tessiture, ricami e tessuti riciclati ed elaborati con tecniche varie. Realizzato con il contributo del Comune di Sala Baganza e di Fondazione Cariparma nell'ambito del progetto "Cittadella dell'arte 2023", l'evento è organizzato dall'associazione Arcadia che, da oltre vent'anni, è legata alla tessitura ed ha accumulato, nel tempo, un archivio costituito da centinaia di opere.

Che cos'è la Fiber Art

Per i meno avvezzi al mondo delle arti, la corrente artistica della fiber art fa parte dell'Arte Contemporanea. Nata nel Novecento, le prime idee nascono già al Bauhaus degli anni 20, periodo in cui si iniziò a sperimentare con fibre e materiali tessili come la seta artificiale e la ciniglia ma anche il metallo e il cellophane. La nascita della corrente vera e e propria, tuttavia, si può collocare intorno agli anni Cinquanta, quando, dopo la Seconda Guerra Mondiale, curatori e storici dell’arte coniarono il termite per difinire il movimento in atto. Sviluppatasi a partire dagli Usa, l'idea dell'utilizzo di fibre e tessuti in campo artistico ha velocemente invaso il Giappone, è arrivata in Canada e ha infine attraversato l'oceano per raggiungere l'Europa. Il vero boom è però tra gli anni Sessanta e Settanta, periodo in cui gli artisti iniziarono a implementare nuove tecniche e a realizzare opere che potevano essere esposte ed essere considerate vere e proprie installazioni. Fulcro di questa pratica artistica resta l'utilizzo di fibre tessili, tessuti e filati che possono essere utilizzati nei modi e con le tecniche più svariate, per realizzare opere che prediligono l'aspetto artistico a quello pratico. Il senso della fiber art e delle opere che la rappresentano, come sottolinea anche l'intento della mostra-concorso Trame a Corte, è racchiuso nei materiali utilizzati e nel lavoro dell'artista.