Addio a Elisabetta II, la moda inglese si ferma per i funerali della regina

Cancellate le sfilate londinesi di Raf Simons e Burberry. Abolite feste e party da sempre contorno alla fashion week

La regina Elisabetta II accanto ad Anna Wintour alla sfilata di Richard Quinn (Ansa)

La regina Elisabetta II accanto ad Anna Wintour alla sfilata di Richard Quinn (Ansa)

Le sfilate londinesi organizzate dal 15 al 20 settembre prossimo dal British Fashion Council si inchinano anche loro nel ricordo della regina Elisabetta II. E nel giorno del funerale, il 19 settembre, non ci sarà nessun defilè, il calendario verrà per un giorno annullato e non si sa quando e come le maison in pista potranno mostrare le loro collezioni per la primavera-estate 2023. E’ certo invece ha Raf Simons che doveva sfilare il 16 e Burberry, marchio galattico fornitore ufficiale della Corona inglese, che doveva presentare il 17, hanno abolito i loro show in segno di rispetto per il lutto della nazione e nel ricordo della Regina. Per tutta la durata della kermesse abolite feste e party e tutto il contorno festoso al fashion, come le inaugurazioni dei negozi. Serfridges ha chiuso per lutto per alcuni giorni, Harrod’s chiuderà lunedì prossimo. Il British Fashion Council raccomanda anche a tutte le case di moda di porre attenzione alla diffusione di foto per "rispettare lo stato d’animo della nazione" e rispettare i protocolli di Buckingham Palace.

Popolarissima Elisabetta II e sempre fonte di ispirazione. E non solo per i creativi inglesi come Vivienne Westwood, nominata proprio Dama di Corte per meriti di passerelle ed eleganza anche se sempre ribelle, che mise il volto della Regina in una t-shirt subito diventata immagine pop e punk per la presenza di una vistosa spilla da balia. E ancora di più quando il 20 febbraio 2018, su invito del BFC, Elisabetta II partecipò alla sua prima sfilata a Londra: la sovrana si sedette in prima fila accanto al la direttrice di Vogue America, Anna Wintour (che tra l’altro è inglese e nominata anch'essa Dama) al defilè del giovane stilista sempre inglese Richard Quinn che la regina premiò come promessa dello stile. Impeccabile come sempre in un tailleur celestino perfetto, guanti neri di pelle, fili di perle d’ordinanza, parlottò tutto il tempo con la Wintour, prodiga di sorrisi e applausi alla passerella.

Unanime il cordoglio dell mondo della moda da Paul Smith, stilista inglesissimo e affezionato agli Windsor, a Giorgio Armani che su Instagram scrive che Elisabetta "ha rappresentato l’epitome della regina: equilibrata, leale, che non si lascia intimorire, nonostante gli inevitabili scandali, emblematica anche nei piccoli gesti". Armani dichiara anche di aver sempre ammirato il suo personale modo di vestire e di comunicare, come pure la sua riservatezza: "Non avrei cambiato nulla di lei". 

Pubblicando un ritratto della Regina a cavallo, con indosso un foulard, dal marchio Gucci dichiarano addolorati sul social network: "La vera grazia è rara e sarà percepita profondamente attraverso il ricordo della sua dignità, forza e speranza". "Abbiamo perso una delle più grandi donne del mondo", scrive sul suo profilo Donatella Versace. E aggiunge: "Ha vissuto con grazia, forza d’animo, duro lavoro, lealtà e gentilezza".