Pitti Uomo 2020 nel segno di artigianalità e sostenibilità

L'edizione numero 97 al via il 7 gennaio a Firenze, alla Fortezza da Basso: 1.203 marchi, di cui 540 esteri (il 45% della fiera), 265 nomi nuovi o rientri

Pitti Uomo 2020 - Lardini FW 2021

Pitti Uomo 2020 - Lardini FW 2021

Firenze, 5 gennaio 2020 - Artigianalità e sostenibilità. Sono questi i poli di attrazione (e di maggiore comunicazione) di Pitti Uomo edizione numero 97 che si apre martedì 7 gennaio a Firenze, alla Fortezza da Basso gremita in 60.000 metri quadri dagli stand di 1.203 marchi, di cui 540 esteri (il 45% della fiera) con 265 nomi nuovi o rientri.

Manualità e tradizione convivono con le ricerche più avanzate, specie nel settore tessile e delle tinture, per fare del mondo un posto migliore, missione speciale alla quale Pitti Immagine che organizza la fiera internazionale per la moda maschile tiene moltissimo e lavora da alcuni anni. Non senza sapere, però, che siamo ancora all'età della pietra della moda sostenibile, ai primi passi di una filiera ancora troppo compromessa con facilonerie e business sfrenati per la moda in continuo cambiamento, dietro le bizze della modernità a tutti i costi. E invece no, cambiare si può, anzi d'ora in avanti si deve per la generazione Z e per chi marcia insieme a Greta Thunberg.

Logico che la moda, da sempre sentinella dei cambiamenti della società, non può sfuggire al richiamo ed ecco sventolare sulla Fortezza la bandiera green per lo stile che prende coscienza: sotto il vestito c'è adesso da riscoprire un mondo tanto nuovo quanto altrettanto vecchio dove vince sì l'idea effimera e fantasiosa ma trionfano anche le mani degli artigiani che sanno ancora realizzarla ad arte. Bandiere al vento per il tema Show Your Flags at Pitti, tessuti sempre in movimento che rappresentano storie e valori, appartenenze e aspirazioni, proprio come gli abiti che indossiamo. Bandiere del mondo e costumizzate a seconda del brand negli immensi stand della Fortezza dove si aggirerà fino a venerdì 10 gennaio il popolo dei modaioli, della stampa e dei buyer a caccia delle novità per l'inverno 2020-2021.

Grande anteprima del salone già domani sera al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con la cena di gala del Centro di Firenze per la Moda Italiana: la presidente Antonella Mansi saluterà i 300 ospiti tra i quali i big dell'industria della moda italiana e i principali espositori di Pitti Uomo. Gli stessi che col sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente di Pitti Immagine Claudio Marenzi, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il sottosegretario agli affari esteri Ivan Scalfarotto e i vertici di ICE, parteciperanno all'inaugurazione ufficiale nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio dopodomani mattina. In questa occasione il Principe Carlo d'Inghilterra rivolgerà un video messaggio al Pitti People sui temi della sostenibilità che lo vedono da sempre paladino della riscoperta dell'utilizzo della pura lana nel fashion grazie all'impegno per Campaign for Wool e al suo impegno per la cura degli animali e della natura.

Stessa sensibilità e impegno per la tutela e sviluppo della moda come fonte di lavoro per Francois-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato del Gruppo Kering che riceverà dal sindaco Nardella il Fiorino d'oro della Città di Firenze. Le manifatture che presiede nell'hinterland fiorentino, da Gucci a Saint Laurent, sono un esempio di alto valore manifatturiero. Ma Pitti Uomo è soprattutto un universo di eventi speciali in città e una vetrina ineguagliabile per i marchi. Best guest del salone saranno Brioni coi 75 anni del brand del Gruppo Kering che torna a Firenze dove debuttò nel 1952 in Sala Bianca stavolta però nel salone da ballo tutto stucchi di Palazzo Gerini, con la sfilata di Jil Sander disegnata da Lucie e Luke Maier che hanno studiato al Polimoda, con l'evento alla Leopolda di Stefano Pilati e la moda unisex di Telfar.

Nel mezzo una città in fibrillazione per quattro giorni, prima di passare il testimone alla sfilate di Milano Moda Uomo. Nel Calendario di Pitti Uomo c'è l'apertura della nuova OL'Factory del maestro profumiere Sileno Cheloni come la presentazione delle borse di Regenesi, progetto bolognese di eco-design fondato da Maria Silvia Pazzi nel 2008 che da scarti industriali dà vita a accessori moda di grande bellezza. La moda circolare è l'obiettivo di chi guarda al futuro come Andrea Cavicchi, presidente del Consorzio Detox che vara giovedì 9 gennaio la seconda edizione di "The Time Is Now! - New Citizen 1.5" con lo IED e Greenpeace. “La sostenibilità è ormai il tema principale di tutte collezioni di moda e assistiamo a molte iniziative di comunicazione volte a sensibilizzare i consumatori – dice Andrea Cavicchi -. Tutto questo è sicuramente molto positivo, ma rimango sempre più convinto, che il vero cambiamento possa avvenire solo attraverso il forte coinvolgimento delle realtà produttive manifatturiere”.