Mercoledì 24 Aprile 2024

Salvatore Ferragamo, in mostra gli anni di Hollywood

Il Museo di Firenze ripercorre l'esperienza dello stilista in California: la collaborazione con i grandi registi e un negozio frequentato dalle star dell'epoca, da Chaplin a Rodolfo Valentino

'L'Italia a Hollywood' in mostra al Museo Salvatore Ferragamo

'L'Italia a Hollywood' in mostra al Museo Salvatore Ferragamo

Firenze, 26 marzo 2018 - Una nuova mostra al Museo Salvatore Ferragamo rende omaggio al genio del Calzolaio delle Dive ripercorrendo gli anni dal 1915 al 1927 che lo stilista trascorse negli Stati Uniti e in particolare ad Hollywood. Si chiude infatti il 2 maggio l'esposizione in corso “1927 Il ritorno in Italia” sulla scelta di mettere su l'azienda a Firenze, ed ecco “L'Italia ad Hollywood” questo nuovo progetto espositivo che vedrà la luce il 24 maggio (e fino al 3 marzo 2019) e che racconta come Salvatore in quegli anni fosse in collaborazione con i registi più famosi del tempo, come David Wark Griffith e Cecil B. DeMille, poi l’apertura dell’Hollywood Boot Shop nel 1923, il negozio in Hollywood Boulevard frequentato da star del calibro di Mary Pickford, Pola Negri, Charlie Chaplin, Joan Crawford, Lillian Gish e Rodolfo Valentino. E proprio questo spazio del mito frequentato da tanti divi verrà ricostruito a Palazzo Feroni Spini, ultima tappa di un percorso espositivo curato da Giuliana Muscio e Stefania Ricci che del Museo Salvatore Ferragamo è la curatrice. “Mi sembra di intravedere un parallelo tra l’industria cinematografica e la mia attività...quando le major superavano la fase iniziale per ingrandirsi e crescere, il mio negozio seguiva la stessa traiettoria.”, scriveva Ferragamo nella sua autobiografia che ha ispirato molto l'esposizione che racconta l'atmosfera degli studios californiani, il suo rapporto con gli attori, le sue più suggestive creazioni.

Prendendo spunto dalla vita vera dello stilista che ha cambiato l'universo della calzatura elevandola ad oggetto d'arte la mostra indaga il fenomeno migratorio e l’influenza esercitata dal mito e dalla cultura italiana in California. Un’ampia sezione è dedicata alle produzioni cinematografiche californiane in cui è manifesto il richiamo all’italianità. Il percorso espositivo focalizza l’attenzione sul mondo dell’arte, dell’artigianato e dello spettacolo, aree d’interesse privilegiate dalla creatività di Ferragamo, sviluppandosi come la trama di un film. L’impressione per il visitatore di trovarsi su un set cinematografico è alimentata dall’allestimento scenografico di Maurizio Balò, che trae ispirazione dagli studios americani degli anni Venti. In quegli anni il cinema muto italiano fornisce a Hollywood potenziali divi come Lido Manetti, Tina Modotti, Frank Puglia e Lina Cavalieri, quest’ultima presente in mostra attraverso quaranta dei trecento celebri ritratti che di lei fece su piatti di ceramica Pietro Fornasetti.

Altri giovani italiani, come Rodolfo Valentino, si impongono col loro fascino personale, dando origine al moderno divismo. Attraverso fotografie, spezzoni di film, oggetti, abiti e raffigurazioni artistiche, la mostra illustra le relazioni e il ruolo svolto dagli Italiani e dall’arte italiana nella nascita del cinema muto, ma guarda anche all’argomento con occhio contemporaneo. Ne è infatti parte integrante il progetto Two Young Italians in Hollywood, curato da Lo Schermo dell’Arte Film Festival, che prevede il coinvolgimento di due giovani artisti italiani che lavorano a Los Angeles. Manfredi Gioacchini e Yuri Ancarani sono stati invitati a realizzare due idee originali – una serie fotografica e una video installazione – in continuità ideale con quel tema.

Cento anni dopo, chi sono gli Italiani che oggi lavorano a Hollywood? Cosa di quei luoghi colpisce lo sguardo di un artista che vi giunge dal nostro paese? La mostra si avvale di prestiti prestigiosi, forniti da musei e collezioni pubbliche e private italiane e americane, e della collaborazione di alcune importanti istituzioni legate al mondo e alla storia del cinema come anche le produzioni americane girate in Italia in quegli anni, come Ben Hur o Romola, il film prodotto e interpretato da Lillian Gish e girato a Firenze, negli studi cinematografici di Rifredi. Chiude il percorso la sala dedicata a Salvatore Ferragamo, dove sarà ricostruito fedelmente il negozio che il grande artigiano italiano aprì a Hollywood nel 1923. L’allestimento sarà accompagnato da una videoinstallazione che riprodurrà elementi reali della vita a Hollywood negli anni Venti. Hollywood era allora poco più di un paesino. Gli studios cinematografici erano pochi, piccoli e di scarse finanze. Quando nel 1927 Ferragamo lasciò gli Stati Uniti, tutto era cambiato.