Martedì 23 Aprile 2024

Fiorucci, un creativo pop: dalle pantofole a Manhattan

Iniziò da adolescente a occuparsi di moda. Aprì il primo negozio a 32 anni. Nel 1982 creò il primo jeans stretch

Lo stilista Elio Fiorucci (LaPresse)

Lo stilista Elio Fiorucci (LaPresse)

Milano, 20 luglio 2015 - Aveva appena compiuto 80 anni (il 10 giugno) e, da ultimo, era stato nominato tra gli 'ambassador' di Expo nell'architettura e nel design. Elio Fiorucci è morto oggi all'improvviso nella sua casa di Milano. Per 40 anni, dalla fondazione del marchio che porta il suo nome fino alla cessione e alla creazione del progetto 'Love therapy', lo stilista e creativo 'pop' lombardo e' stato tra le voci più all'avanguardia della moda italiana nel mondo. Nato a Milano nel 1935, Elio Fiorucci iniziò da adolescente a occuparsi di moda nel piccolo negozio di pantofole del padre.

Aprì il primo negozio con il suo nome a 32 anni, nel 1967: nella galleria Passarella, a pochi passi da piazza San Babila, fu uno spazio sempre in movimento e rappresentò fino alla cessione, nel 2003, il fulcro della sua attivita'. Il marchio 'Fiorucci' nacque tre anni dopo, quando cominciò la produzione industriale dei capi d'abbigliamento da subiti distribuiti in Europa e America; con lui 'stile Fiorucci', simboleggiato dai due angioletti tra le nuvole icona dagli anni Settanta ai Novanta.

Da Milano a Londra fino a New York, dove lo stilista milanese sbarcò nel 1976 con uno 'store' sulla 59esima strada che si impose tra i centri creativi della città, tanto che Andy Warhol lo scelse come vetrina per il suo giornale 'Interview'; l'anno successivo, fu Elio Fiorucci a curare la serata inaugurale dello Studio 54 di Manhattan. Nel 1982 lo stilista creò il primo jeans 'stretch', mischiando il denim con la lycra. Un anno dopo, nel 1983, una giovanissima Madonna fece da testimonial dei suoi primi 15 anni di attività. Sperimentatore eclettico, nel 1984 lo stilista imprenditore invitò a Milano Keith Haring, che trasformò in due giorni e una notte il negozio-icona del marchio in una galleria d'arte, con pareti e mobili rivestiti e poi venduti all'asta.

Elio Fiorucci vendette il marchio alla giapponese Edwin international nel 1990: il negozio di piazza San Babila diventò un 'contenitore' punto di riferimento dei giovani milanesi, attratti dai colori e soprattutto dal progetto 'T-art', le magliette con immagini colorate oggi simbolo di una generazione. E per questo, nel 2003, la vendita dello spazio alla svedese H&M fu per la città quasi un lutto, tra lacrime e proteste. Per Fiorucci, che già da due anni non collaborava più con il gruppo da lui fondato, fu l'anno della rinascita con 'Love therapy', il progetto fatto di piccoli pezzi d'abbigliamento marchiati dai nanetti all'insegna del divertimento e dell'allegria. Lo stilista milanese conquistò l'Ambrogino d'oro nel 2006 e, quasi 10 anni dopo, restava tra i simboli della città dell'Expo. "Far diventare Milano capitale del pensiero, di tutto cio' che è bello e si proietta nel futuro", questa la speranza lasciata alla città.