Martedì 23 Aprile 2024

La sostenibilità nella moda è davvero una priorità per tutti?

Un rapporto di Bain & Company e WWF Italia ha esaminato i comportamenti dei consumatori del mondo fashion in relazione alla sostenibilità: il 65% ha a cuore l’ambiente quando si parla di moda

Una bag green per gli acquisti sostenibili

Una bag green per gli acquisti sostenibili

Anche se i consumatori di tutto il mondo sono sempre più attenti all’impatto ambientale e sociale dei prodotti di moda che acquistano, solo una piccola percentuale – almeno al momento – dà regolarmente priorità alla sostenibilità quando compra qualcosa. È questo uno dei passaggi più significativi del rapporto How Brands Can Embrace the Sustainable Fashion Opportunity” (Come i brand possono cogliere l’opportunità della moda sostenibile) appena svelato da WWF Italia e Bain & Company. Nella nota sono stati descritte anche le diverse tipologie dei consumatori globali di moda in ambito di sostenibilità e le difficoltà per chi vuole comprare green. Quanto interessa davvero ai consumatori la moda sostenibile I dati del rapporto sul fashion sostenibile appena pubblicati sono un po’ contraddittori. L’inchiesta, infatti, parla di un campione del 65% di consumatori (su 5.900 intervistati tra Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti) che dicono di avere a cuore l’ambiente quando pensano al mondo della moda. Il campione degli utenti che dichiara di fare scelte costantemente sostenibili al momento degli acquisti, però, si riduce a una percentuale decisamente più bassa: solo il 15%. Un dato – si legge nel rapporto – destinato ad “aumentare nei prossimi anni, fino a superare la metà dei consumatori di moda, man mano che un numero maggiore di acquirenti si orienta verso scelte sostenibili”. L’impegno dei brand All’interno del rapporto sulla sostenibilità del mondo fashion è stato evidenziato il ruolo delle aziende di moda in questo percorso verso le scelte green. “Lo shopping sostenibile – si legge nella nota - è un cambiamento inevitabile. L’attenziona alla sostenibilità sta crescendo in generale, soprattutto tra le generazioni più giovani. I brand di moda devono quindi accogliere positivamente questo cambiamento e “sposare” la causa green, rendendo gli acquisti sostenibili più facili e accessibili per tutti i consumatori”. I profili dei consumatori di moda sostenibile Bain e WWF Italia hanno anche identificato cinque diversi profili di consumatori nel settore moda di tutto il mondo, misurando la loro preoccupazione per la sostenibilità, la volontà di agire e il comportamento effettivo. Ci sono i cosiddetti “campioni della sostenibilità”, utenti molto attenti all’ambiente, che acquistano regolarmente abbigliamento sostenibile. Queste persone sono disposte anche a pagare un prezzo maggiorato molto significativo (84%) per accedere a prodotti sostenibili. Il secondo profilo è stato definito quello degli “idealisti”. Sono quasi sempre millennial e mostrano un alto livello di preoccupazione per l’ambiente, anche se non acquistano quasi mai prodotti di moda sostenibili. Il terzo profilo è quello dei “buoni cittadini” e comprende principalmente millennial e generazione Z. Si tratta di consumatori che si informano molto sulla sostenibilità dei prodotti che acquistano e sono disposti a pagare (64%) un sovrapprezzo meno significativo per i prodotti green. Ci sono poi i semplici “acquirenti” - consumatori della Gen X e più anziani - che si informano sulla sostenibilità di quello che acquistano ma sono disponibili ad adottare comportamenti sostenibili solo in alcune circostanze. L’ultimo profilo è quello dei “consumatori indifferenti”, persone che non si preoccupano della sostenibilità e raramente ne tengono conto nelle loro decisioni di acquisto. Le difficoltà della moda sostenibile Il rapporto esamina infine anche gli ostacoli più comuni incontrati dai consumatori quando vogliono acquistare in modo sostenibile. Il primo è la mancanza di assortimenti di prodotti green, con linee di produzione e di vendita spesso limitate. La seconda grande difficoltà è stata individuata nel distinguere i veri prodotti sostenibili da quelli che lo sembrano soltanto. Una complicazione che aumenta soprattutto con l’avanzare dell’età e con i consumatori senior, che difficilmente riescono a definire con certezza cosa sia un vero articolo green. Il terzo grande problema è rappresentato dal prezzo: i prodotti sostenibili costano ancora troppo e diventato spesso – soprattutto per i più giovani – un deterrente all’acquisto.