Giovedì 25 Aprile 2024

Londra vs New York, Anna Wintour progetta un “Met Gala britannico”

L’evento, a supporto della scena artistica londinese, si svolgerà a settembre, prima della fashion week. Hanno già aderito all’iniziativa Naomi Campbell, Sir Ian McKellen e Stephen Daldry

Anna Wintour al British Vogue and Tiffany & Co. Fashion and Film event

Anna Wintour al British Vogue and Tiffany & Co. Fashion and Film event

Un grande evento filantropico, una sorta di “Met Gala britannico” (queste le aspettative) in cui moda, arte, innovazione e stravaganza possano unire le forze a supporto della scena artistica londinese: ecco il nuovo progetto firmato dalla regina incontrastata del mondo fashion (e non solo), Anna Wintour, dal 1988 direttrice del mensile Vogue America. «Ho letto con grande dispiacere dei tagli di budget che i teatri hanno dovuto fare - ha dichiarato Wintour alla stampa - credo che la scena artistica londinese sia impareggiabile e che sia nostro dovere fare tutto quanto in nostro potere per supportare le arti e le brillanti e talentuose persone che lavorano in questo settore».

Chi ha già aderito all’iniziativa

Quando Anna Wintour scende in campo, il mondo delle celebrità risponde. All’iniziativa hanno già detto “sì” la top Naomi Campbell, Victoria Beckham, il rapper britannico Stormzy, la cantante, attrice e sceneggiatrice Michaela Coel (premiata con l’Emmy per la miniserie “I may destroy You - Trauma e rinascita”, nonché inserita nel 2021 dal Times tra le cento persone più influenti al mondo), il sindaco di Londra Sadiq Khan, il grande Sir Ian McKellen e il regista Stephen Daldry.

Appuntamento al 14 settembre

L’evento si svolgerà al Theatre Royal Drury Lane (teatro del West End situato nel distretto di Covent Garden) il prossimo 14 settembre, prima della fashion week londinese, anch’essa in crisi di idee e, soprattutto, protagonisti da quando, complice la pandemia, marchi come Alexander McQueen, Stella McCartney e Victoria Beckham hanno deciso di spostare le proprie sfilate a Parigi. Non c’è dubbio, quindi, che lo show possa dare una nuova spinta anche in questo senso. Il “British Met Gala” (non c’è ancora un “nome” ufficiale) non durerà più di un’ora, includerà il classico red carpet e performance live supervisionate dal noto regista Stephen Daldry, vincitore, tra l’altro, di tre Tony Award (per “An Inspector Calls”, “The Inheritance” e “Billy Elliot the Musical”).

Uno show per tutti

A differenza del celeberrimo Met Gala (istituito nel 1948 dalla pubblicista di moda Eleanor Lambert) che ogni anno, il primo lunedì di maggio, accende la Grande Mela, lo show londinese sarà aperto al pubblico (biglietti non abbordabilissimi, da 150 sterline in su, ma con ingressi omaggio per gli studenti) e vedrà anche la partecipazione degli artisti del National Theatre, della Royal Opera House e della Rambert dance company. Come sottolineato da Anna Wintour, l’arte rimane al centro del progetto. «Credo che dopo quanto vissuto con la pandemia tutti abbiano voglia di eventi “dal vivo” - ha aggiunto la direttrice di Vogue America (nata a Londra) - inviteremo gli studenti, cercheremo di rendere questo evento il più accessibile possibile». E’, infatti, previsto anche un live stream e, in futuro, l’iniziativa potrebbe estendersi ad altre città europee - in testa Parigi e Milano - per poi spostarsi in una capitale asiatica.

Moda, arte, industria, vita

«La moda non esiste nel vuoto» un’affermazione che Anna Wintour ha spesso tradotto in fatti. Lo scorso settembre, al Meatpacking District di New York, Vogue ha celebrato in strada a Manhattan i suoi primi 130 anni, rendendo omaggio agli stilisti e alle modelle del presente e del passato e richiamando non solo “vip” ma anche e soprattutto persone “normali”. «Dopo la pandemia, abbiamo voluto fare qualcosa non solo per supportare l’industria della moda, ma anche la ristorazione, le arti, la vita in generale». Ora un nuovo passo in questa direzione globale. Anna centrerà, ancora una volta, l’obiettivo?