Venerdì 11 Luglio 2025
REDAZIONE MODA

Largo al ’progettista’. Metodo e creatività per gli abiti del futuro

di Francesca Tacconi* La parola degli eventi speciali di Pitti Uomo è: ’progettista’. Un termine scelto con cura da Michele De...

di Francesca Tacconi* La parola degli eventi speciali di Pitti Uomo è: ’progettista’. Un termine scelto con cura da Michele De...

di Francesca Tacconi* La parola degli eventi speciali di Pitti Uomo è: ’progettista’. Un termine scelto con cura da Michele De...

di Francesca

Tacconi*

La parola degli eventi speciali di Pitti Uomo è: ’progettista’. Un termine scelto con cura da Michele De Lucchi in un articolo pubblicato su Domus, per parlare del lavoro di Issey Miyake. Scrive De Lucchi: "Issey Miyake è un ‘progettista’ come si dice in italiano, parola difficile da tradurre in altre lingue, e che si attribuisce a coloro che dedicano la propria vita al progetto, senza utilizzare scorciatoie di comodo, senza becchettare in giro nel lavoro degli altri, senza accontentarsi dei facili risultati. Soddisfatti solo quando il proprio lavoro corrisponde a quanto cercato, desiderato, voluto".

Ecco, questo modo di lavorare, con passione, progettualità, con il futuro come guida, è quello che in qualche modo accomuna i quattro ospiti di questa edizione. Comincio con il nostro ospite d’onore, Homme Plissè Issey Miyake, un brand che progetta abiti per essere abitati, abiti che cambiano espressione, attitudine, volume perché modellati dall’aria e dal corpo che li indossa.

Abiti che rivelano la loro essenza quando indossati in movimento. Tecnologicamente avanzatissimi, ma anche profondamente umani, perché pongono al centro la persona e le sue esigenze di vita e movimento quotidiane. Homme Plissè presenta la sua collezione primavera/estate 2026 nella Villa medicea della Petraia, sulle colline intorno a Firenze, domani, insieme a una mostra sorprendente che racconta il processo di lavorazione del tessuto e la costruzione dei capi.

La nostra parola ’progettista’ funziona anche per i millenial Dongjoon Lim e Sookyo Jeong che disegnano Post Archive Faction (PAF), il menswear brand coreano che giovedì debutta alla Leopolda. È un progetto estetico d’avanguardia pura quello proposto dai PAF, un futuro prossimo che parte dalla ricerca, dall’esplorazione degli archivi e si sviluppa in modo assolutamente originale e radicale. Attraverso un’attento lavoro di decostruzione e ricostruzione, i PAF trasformano forme archetipiche come quella dell’uniforme in sperimentazioni quasi futuristiche. I tessuti sono tecnici e super performanti, i tagli asimmetrici e irregolari, le silhouette talvolta spiazzanti ma sempre funzionali.

Guardiamo da sempre alla Corea con interesse e curiosità, è un nuovo che avanza in fretta. Credo si chiami ’hallyu’ quell’onda coreana che ha conquistato il mondo, fatta di idoli K-pop, serie tv di culto, cinema e del premio Nobel per la letteratura Han Kang. Forse, la Corea è quell’archivio del futuro che i PAF già rappresentano oggi. È un progettista anche Hideaki Shikama, altro ospite del nostro programma di eventi speciali, anche lui giapponese. Il suo brand Children of the Discordance, che sfila oggi alla Stazione Leopolda, trae ispirazione dalle esperienze personali del fondatore, nato in una città crocevia come Yokohama, fatte di musica, cultura giovanile e moda vintage. Attingendo a un vasto archivio personale di capi e accessori moda, reperiti in tutto il mondo, il designer si concentra sulla creazione di pezzi unici e raffinati attraverso un processo di reinvenzione e upcycling. Dando nuova vita e nuovo significato culturale a oggetti esistenti, esprimendo la sua ’discordanza’ dalla produzione omologante attraverso una sofisticata artigianalità.

Arriviamo a Niccolò Pasqualetti, stilista che inventa con i suoi capi e i suoi gioielli nuove forme di realtà, proprio come hanno fatto i suoi artisti di riferimento Jean ARP e Constantin Brancusi: sperimentando, lavorando e plasmando la materia fino a farla diventare idea. Ecco, è il lavoro sull’idea di abito quello che Niccolò persegue. Pasqualetti è un giovane brand italiano, fieramente indipendente, amato, riconosciuto, pluripremiato, finalista del Premio LVMH nel 2024. È una storia molto personale, che parte dalla campagna toscana, e prosegue a Venezia, Liegi, New York, Londra, Parigi, città dove Niccolò ha studiato e lavorato. È una storia di autenticità, di artigianalità, e se me lo concedete di pura luminosa assoluta bellezza. Niccolò presenta la sua collezione giovedì 19, di primo mattino, in un luogo magico come la terrazza del Teatro del Maggio, all’interno dell’installazione permanente del maestro Alfredo Pirri dal titolo ’Prospettive con Orizzonti’.

*Special Event Coordinator di Pitti Immagine