La gonna al maschile: solo un capriccio per vip?

In un mondo che si apre sempre più al “genderless” (o gender fluid, o post gender) un uomo con la gonna può davvero trovare il suo spazio nella “vita reale”?

Gonna uomo, una proposta di Etro (sito ufficiale Instagram)

Gonna uomo, una proposta di Etro (sito ufficiale Instagram)

Cento anni fa una donna con i pantaloni avrebbe destato scalpore, oggi tocca all’uomo con la gonna sfidare il pregiudizio, andando incontro a sguardi di disapprovazione (se è fortunato) e a convinzioni radicate nel tempo ancora difficili da scardinare. Eppure, senza riesumare le tuniche antiche, il buon vecchio kilt scozzese non ha mai destato tutto questo scalpore. Derivato da un semplice plaid lungo, in stoffa grezza e stretto in vita da una cintura, il moderno “gonnellino in tartan” nasce verso la metà del XVIII secolo, da un’idea di Thomas Rawlinson (un’attribuzione da taluni contestata), quacchero inglese trasferitosi nelle Highlands. Principalmente usato come abito folkloristico o da cerimonia, il kilt non toglie nulla alla mascolinità di chi lo indossa. E, quindi, ritorna la domanda, perché mai una gonna di altro genere dovrebbe considerarsi “fuori luogo”?

Da Brad Pitt a Harry Styles: l’uomo in gonna sul Red Carpet

Se sei famoso, bello e talentuoso ti puoi permettere di osare. E in molti non si sono lasciati pregare. Lo scorso luglio Brad Pitt, l’uomo più sognato di Hollywood, si è presentato alla prémière di “Bullet Train” (action movie adrenalinico con ampie spruzzate di humour surreale) con un completo di lino, giacca, gonna, camicia (rosa) e anfibi. Le sue foto hanno fatto il giro del mondo, ma per Brad non era una “prima volta”. Nel lontano 1999 posò per The Rolling Stone con un abito da donna, tutto lustrini. Avanguardia pura. Tra i “vip” che hanno ceduto di buon grado al fascino della gonna ci sono anche Harry Styles (ricordiamo il suo servizio fotografico per Vogue nel 2020), Robert Pattinson (il nuovo Batman), Billy Porter (presentatosi in abito da grande soirée sul Red Carpet degli Oscar del 2020), e, sorprendendo davvero tutti, anche Oscar Isaac, in completo grigio sartoriale per l’anteprima della serie “Moon Knight”, e Vin Diesel (!!!), presentatosi in gonna di pelle nera ai lontanissimi MTV Music Awards del 2003. Rimanendo nei nostri confini, tra i paladini del “Women wear pants. Let Men wear skirts” (o, in alternativa, per dirla alla Jared Leto “I veri uomini indossano la gonna”) ci sono Sangiovanni, Mahmood e Rosa Chemical, che la gonna l’hanno portata addirittura sul palco di Sanremo.

A piccoli passi: gonne in sovrapposizione o stile “samurai”

In estate fa caldo, abbandonare il pantalone per un abbigliamento più fresco potrebbe essere una buona scusa per “convincersi” e provare. Se non siete pronti (comprensibilmente) a buttarvi nella mischia con miniskirt in nuance rosa o gonnelloni a balze e rouches, il primo approccio potrebbe essere indossare la gonna sopra a degli shorts, oppure optare per volumi che strizzano l’occhio ai samurai giapponesi (cosa c’è di più virile di un samurai?), ovviamente al kilt, o a look hip hop/gotici. La lunghezza varia, midi, mini o ai piedi. Alcuni siti di vendita on line, come Asos, le propongono già in versione unisex, senza alcuna distinzione.

L’uomo in gonna per l’autunno inverno 2023-2024

Archiviati gli esperimenti estivi, l’autunno non vi coglierà impreparati. Le proposte sono moltissime. Il classico, fresco di lana o tweed, con colori neutri, per midi skirt dal taglio rigoroso, a portafoglio che si indossano con giacche o maglioni tricot. Per un look più audace, ma non esagerato, le gonne si allungano fino ai piedi sfoggiando spacchi centrali per rendere la camminata più confortevole. Non mancherà l’eterno kilt, proposto anche sopra a dei classici jeans. La sovrapposizione vince soprattutto nella stagione più fredda, fino a trasformarsi in un nuovo completo, dove, insieme a pantaloni e giacca, la gonna va a sostituire il gilet. Non mancano le minigonne, ma, forse, per quelle i tempi non sono ancora maturi.