IL BISONTE VEDE TUTTO GREEN NATURA, MISSIONE POSSIBILE

Con un cocktail a Palazzo Corsini, sul Lungarno, nell’headquarter de Il Bisonte, verrà svelata questa sera la collezione per la primavera-estate 2022 del famoso marchio che ha eletto la vacchetta e la sua tintura naturale a cifra di un dna da sempre attento alla conservazione della natura. Ad accogliere buyer e stampa ci sarà l’ amministratore delegato de Il Bisonte Luigi Ceccon, in azienda da un anno ma con precedente esperienza da direttore finanziario: l’uomo che ha gestito il la prima acquisizione di questa storica pelletteria italiana al fondo Palamon Capital Partners che acquisì il marchio e poi nel 2019 al passaggio dal fondo britannico alla giapponese Look Holdings, suo distributore e licenziatario dagli anni Novanta in Giappone (dove ci sono 42 boutique Il Bisonte). Ora tocca a lui riprendere la corsa del successo dopo lo stop pandemico. Per questo ha deciso di ripartire da Firenze, dove tutto è iniziato 50 anni fa grazie a un magnifico sognatore e design di moda come Wanny Di Filippo, fondatore de Il Bisonte e immenso conosciutore dell’arte artiagiana della pelletteria.

E si riparte proprio in occasione di Pitti Uomo, quando tutti gli occhi del mondo del fashion saranno di nuovo puntati sulla moda maschile e su Firenze che ne è la capitale internazionale. Con una collezione Contemporary che rilegge l’heritage con occhio attuale, guardando al futuro con positività. E naturale puntare sulle radici del brand e sulla sua “naturalezza” di materie e di tinture, da sempre battistrada di eccellenza e passione per gli appassionati di tascapani e sacche di cuoio. Un 100% Made in Tuscany per borse e accessori prodotti vicino alla città, quasi a chilometro zero. I pellami di alta qualità impiegati – tra i quali la nuova la bio-vacchetta, riciclabile e compostabile al 100% – sono tutti chrome-free e metal-free; i tessuti sono filati solo con cotone biologico e nylon riciclato; gli accessori metallici, di ottone galvanizzato con processi eco-sostenibili, sono nickel-free. Il 9 giugno Il Bisonte ha donato a Firenze “La Stella di Dante” un’opera d’arte green di forte significato: l’installazione ambientale è stata creata da Felice Limosani con la consulenza scientifica del professor Stefano Mancuso, la supervisione paesaggistica di Alberto Giuntoli ricercatore del Cnr e il patrocinio del Comune di Firenze per le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Un dono dalla valenza simbolica che la maison fiorentina ha rivolto come lascito duraturo a beneficio della comunità e dell’ambiente. L’opera di Limosani traduce in simbolo le frasi che chiudono le tre cantiche della Divina Commedia: "e quindi uscimmo a riveder le stelle" (Inferno); "puro e disposto a salire alle stelle" (Purgatorio); "l’amor che move il sole e l’altre stelle" (Paradiso). Un progetto realizzato nel cuore del Parco di San Donato a Novoli con 50 querce alte 6 metri.

Eva Desiderio