Venerdì 19 Aprile 2024

Morto Guido Bosi, il sarto delle celebrità

Bologna piange il suo maestro dell'haute couture che ha vestito da Fidel Castro a Lucio Dalla, da Carmelo Bene a Schifano

Il sarto Guido Bosi

Il sarto Guido Bosi

Bologna, 11 marzo 2018 - E’ morto Guido Bosi, gloria bolognese dell’haute couture, il 'sarto delle celebrità', da Matta a Chagall, da Fontana a Mirò e Capogrossi, da Schifano a Carmelo Bene, da Neruda a Tonino Guerra, da Strehler a Giscard d’Estaing, da Fidel Castro, che mise in doppio petto in occasione della visita al Papa, a Muti, Von Karajan e Lucio Dalla. Si è spento nel sonno, all’alba di giovedì, 95enne, nella sua abitazione di via Farini 2, dirimpetto all’amata bottega da primato artigianale al civico 3 della stessa via, con accanto Anna Casarino, che aveva sposato nel ‘59 e i due figli, Giuseppe, musicista, e Pierluigi, medico otorinolaringoiatra. La cerimonia funebre s’è svolta ieri alle 14 in Certosa, dove verrà tumulato vicino alla tomba del figlio Andrea, morto nel ’92. Due settimane fa era stato ricoverato all’ospedale Malpighi per un ictus da cui s’era parzialmente ripreso.

Nato a Monteveglio da famiglia contadina, venne a Bologna a 14 anni a imparare il mestiere dal richiestissimo sarto napoletano Musicò. Da fine anni ‘70 condivise a Parigi un atelier col pittore bolognese Pulga in Rue du Bac 84. "Mio padre - ricorda Pierluigi - era un miscuglio di talento e volontà. Dietro al ricordino ci sta scritto: 'Caro Guido, forse anche in alto c’era bisogno di te per vestire con gusto e bellezza chi ne aveva bisogno. Con affetto i tuoi cari'". Sul retro c’è la sua foto con in mano il catalogo della mostra dedicata a Zoran Mušič, celebre per i disegni su Dachau, ospitata in Galleria Maggiore, in via D’Azeglio 15, stesso portone della casa di Dalla, allestita con i quadri che gli aveva donato il pittore sloveno. Ultimo fotogramma che riporta all’amicizia speciale che s’era sviluppata negli anni tra Lucio e lo stilista. "Gli ho fatto diciotto abiti - ci raccontava Bosi in un’intervista -, oltre a una pelliccia di astracan e venti camicie di seta con ghirigori inventati per lui. Qualche anno fa sotto Natale mi fece sentire la sua 'Tosca'. Tenevo le mani sugli occhi: ne sorrise". Lo chansonnier ricambiava sussurrando a chiunque gli capitasse a tiro che "'Bosino' era il sarto più ombroso e creativo mai venuto al mondo".