Da Gucci una sfilata di soli gemelli: Alessandro Michele mostra l'anima

Lo stilista ci racconta tanto di sé nel defilé per l'estate 2023 che ha commosso tutti

La sfilata di Gucci

La sfilata di Gucci

Milano, 23 settembre 2022 - Non tutto è quel che sembra, neanche la specularità dei gemelli. Ci sono differenze più che sottili, che poi ognuno anche singolarmente porta dentro di sé. Identità solo apparentemente tali, stranimenti, magie arcane. Intorno a questo mistero del nascere, dell’essere e del vivere ragiona coi vestiti e con un cuore pieno di nostalgia per la mamma Eralda e la zia Giuliana, gemelle appunto, Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci da otto anni, che oggi ha fatto sfilare col titolo 'Twinsburg', la collezione femminile con tocchi al maschile per l’estate 2023 con un defilè che ha commosso tutti, perché stavolta lo stilista ha mostrato l’anima e ci ha raccontato tanto di sé.

La sfilata Gucci
La sfilata Gucci

In passerella 68 coppie di gemelli e gemelle, 18 di maschi e 50 di femmine, in un gioco di doppio che colpisce nei sentimenti anche chi gemello non è. "Perché ognuno di noi parla e si confronta col suo doppio", spiega Alessandro Michele dopo una collezione magnifica e ad altissimo tasso creativo, condizione fondamentali per un brand prestigiosissimo che vola sempre più in alto. Sorride soddisfatto in prima fila nell’headquarter di via Mecenate per la Milano Fashion Week il presidente e Ceo del Gruppo Kering (a cui Gucci appartiene) Francois Henri Pinault che si congratula con Michele e col presidente e Ceo di Gucci Marco Bizzarri, certo pregustando i miliardari risultati delle vendite a fine 2022.

La sfilata Gucci
La sfilata Gucci

"Ho avuto una famiglia bellissima, allargatissima, piena di gente e chiamavo mamma fino a sei anni la mia mamma e la zia, ed è stato molto bello. Per questo dico che la natura è commovente - racconta Alessandro Michele - e spesso penso che sono nato pensando di avere due madri e quando una è morta, la mia zia, io continuavo ad aspettarla". Racconti personali ed intimi che scaturiscono da questa esplorazione interiore che lo stilista ha affrontato con commozione e potenza emotiva. Simbolo di questo mistero affettivo i ragazzi e le ragazze che nel gran finale sfilano tenendosi per mano, un segno di comunione d’animo, una prova di speranza in questi tempi durissimi. "Anche questo show rappresenta il viaggio nella libertà che sto facendo con Gucci, tutti noi ne abbiamo diritto. E il senso dell’essere liberi è sempre nelle cose che faccio", aggiunge Alessandro Michele.

Insomma il grande potere dell’altro che è dentro di noi e al tempo stesso fuori, per prendersi tutti idealmente per mano. E si sono viste lacrime nelle prime file tra quelli più duri del fashion system. E la moda di Gucci? Seducente e spiazzante come sempre e forse più di sempre. Doppi completi maschili con tagli orizzontali a mostrare l’alto di gamba negli abiti grigi, quasi formali, accenni di ricami orientali, qualche omaggio a Tom Ford quando era nella maison fiorentina e spopolava con gli abiti lunghi e sexy solcati da tagli e oblò sul corpo nudo, gonnelloni paisley, giacche di paillettes tigrate, stivali di pitone con calze a rete autoreggenti, sul naso e sugli occhi gioielli che ricordano quelli delle catenelle dei popoli berberi, e la voce di Marianne Fauthfull che dice "io sono io, lei è lei, siamo identiche".