"Note di velluto": è questo il titolo che Giorgio Armani ha dato alla collezione per il prossimo inverno che oggi ha chiuso Milano Moda Donna e che ha sfilato a porte chiuse nel Teatro di via Bergognone, in una sala vuota, così come ha voluto il Signor Armani per rispetto ai suoi ospiti, ai buyer e alla stampa in queste ore di emergenza per il coronavirus. Ed è stato davvero un peccato non ammirare da vicino in passerella questo universo di bellezza armaniana, col velluto tessuto amatissimo protagonista assoluto del defilè, in un nero carico di luce, per giacche corte dalle spalle ornate di ornamenti che ricordano quelli militari ma in cristallo, pastrani lunghi e avvolgenti, pantaloni alla zuava portati dentro gli stivali. Scarpe basse per dare modernità e scioltezza ai look, borse geometriche mai troppo grandi, camouflage gentili in fiori e petali in rosa, verde acqua e grigio perla. La sera è scintillante e sontuosa, anche con gli smoking color della luna piena. Nel Teatro vuoto Giorgio Armani è uscito alla fine e ha salutato tutti quelli che lo ammirano, lo stimano e gli vogliono bene collegati in streaming nel mondo. Prima di questo "abbraccio ideale" nel gran finale ecco un pensiero rivolto alla Cina, paese con il quale lo stilista ha da sempre un legame speciale, estetico e culturale, con una magnifica selezione di look delle collezioni Giorgio Armani Privè primavera/estate 2009 e 2019, che proprio alla Cina erano ispirate. Commovente l'abito di lacca rossa coi cordoni di seta nera.
EVA DESIDERIO