Mercoledì 17 Aprile 2024

Incanto Dior, un peplo tutto d’oro

Applausi per Maria Grazia Chiuri. Surrealista la donna Schiaparelli, piume nere per Antonio Grimaldi

Peplo di frange d'oro in passerella per Dior

Peplo di frange d'oro in passerella per Dior

Parigi, 21 gennaio 2020 - "Cosa succederebbe se le donne regnassero sul mondo" si è sempre domandata nelle sue opere d’arte Judy Chigago (nata Cohen), artista femminista di 80 anni, pioniera di valori di inclusione, in prima fila al defilè haute couture di Dior sotto un immenso tendone che riproduce una delle sue Grandi Madri feconde di vita e di anima che la direttrice creativa della maison Maria Grazia Chiuri ha deciso di far rimanere aperto al pubblico per una settimana nel giardino del Museo Rodin.

Qui c’erano anche 21 stendardi ricamati in India a Bombay dalle 100 ragazze allieve della scuola di ricamo che la Chiuri e Dior sostengono per insegnare loro un’arte e un mestiere, tutti con frasi estrapolate dall’universo di Judy Chicago. "Dio sarà donna? , "Uomini e donne saranno uguali?", "Le donne anziane saranno venerate?", domande che ancora oggi attendono risposte che da Dior diventano il manifesto di un femminismo ricco di idee e di proposte positive, con la moda che si fa interprete tra arte e maternità. "Con Judy appena ci siamo conosciute abbiamo deciso di collaborare insieme ed ecco il risultato: il set up della sfilata di alta moda di oggi", racconta Maria Grazia Chiuri che ha realizzato una collezione per l’estate 2020 di 77 modelli ispirati al peplo, "elemento primario dell’abbigliamento", riletto dalla Nike di Samotracia del Louvre alle Tre Grazie de La Primavera di Botticelli.

Apre le danze d’eleganza Ruth, modella preferita, in peplo di frange d’oro, deliziosa e come piovuta dal cielo sulla terra, e dietro di lei una parata di leggiadria e grazia, con vestiti lievi come la luce, talvolta molto nudi, altre volte solo poesia. "Ho lavorato anche sulla giacca che è l’icona di Dior" spiega la stilista che l’ha drappeggiata sul punto vita e le ha regalato colli sciallati e fascinosi. Tutto brilla da Dior e applaudono Monica Bellucci e Uma Thurman che si fa scortare dal figlio adolescente. Ancora un successo per Maria Grazia Chiuri che stavolta ha messo in collezione meno ricami preferendo gioielli imponenti.

La Surrealista e la Seduttrice sono le donne amate da Daniel Roseberry da meno di un anno alla guida dell’atelier di Schiaparelli maison del mito nel portafoglio di Diego e Andrea Della Valle che hanno grandi progetti per il brand che fu della potente e ribelle Elsa. A lei si è ispirato Roseberry quando la modella esce in severo tailleur pantalone nero con camicetta squarciata sul seno, a lei che si ornava di bioux fantasmagorici e di borsette surrealiste. Multicolor le uscite da sera, maestose e principesche, elegia di gioielli sulle braccia e sulle mani, grande enfasi intorno al collo degli abiti da ballo. "Siamo pronti per diventare sempre più un brand di bellezza e di lusso vero", dice Diego Della Valle che saluta Ines de la Fressange, ambasciatrice di Schiaparelli, e Gherardo Felloni direttore creativo di Roger Vivier.

Piume nere per il corsetto dell’abito da sera di Antonio Grimaldi, laccate a Firenze da Duccio Mazzanti che ha collaborato ad alcune delle 30 creazioni del couturier romano che qui a Parigi si conferma non solo coraggioso ma anche bravissimo. Lavora sulle forme avvolgenti e pure Grimaldi che vanta molta esperienza tanto da essere molto amato dalle principesse dei paesi arabi che non mancano mai di indossare i suoi abiti per feste e matrimoni, ma anche dal jet set internazionale e da elegantissime signore della Roma che conta. "Stavolta mi sono ispirato alle Ninfe, di terra, di acqua e di cielo, e a loro ho dedicato i miei colori, il nero, il bianco, il giallo, il glicine", dice Antonio che ha abbracciato Ornella Muti e Amanda Lear.

Non solo alta moda qui a Parigi ma anche pret-à-porter di ricerca con Acne Studios e le sue donne neo-rinascimentali avvolte in abiti fluidi con lunghezze esagerate e languide, di velluto tutti come distrutti e lacerati dal tempo. Un’idea forte di Jonny Johansson, direttore creativo del brand, che ha fatto sfilare in contemporanea anche l’uomo ma per un pubblico diverso. Per le modelle di Acne i colori del prossimo inverno sono quelli delle pietre dure.