Chiara Boni, stile e solidarietà. "Il mio sogno è tornare a Firenze"

Sfilata evento a Palazzo Antinori a favore della onlus 'Corri la vita', impegnata nella lotta al tumore al seno. La stilista: "Questa città sta rialzando la testa"

Chiara Boni con Nancy Brilli per 'Corri la vita' (Matteo Brogi)

Chiara Boni con Nancy Brilli per 'Corri la vita' (Matteo Brogi)

Firenze, 10 maggio 2016 - Nel nome delle rose, suo fiore preferito, e per amore di Firenze, la città dove è nata e che l’ha lanciata nell’Olimpo della moda. Chiara Boni, da Firenze dove ha iniziato da pioniera tanti anni fa con il negozio You Tarzan Me Jane in via del Parione a New York dove sfila da tre stagioni le collezioni della sua linea La Petite Robe, nonostante viva a Milano da molti anni non ha mai tagliato il cordone ombelicale con la città e i tanti amici. Ieri sera il ritorno festoso e affettuoso nel segno della solidarietà con tutte le donne che in questi ultimi 13 anni hanno beneficiato dell’impegno concreto di Corri la Vita, la Onlus presieduta da Bona Frescobaldi, per combattere il tumore al seno. Sono queste le chiavi per leggere il successo della sfilata benefica di Chiara Boni nei saloni di Palazzo Antinori concesso dai marchesi Piero e Francesca con la collezione dell’estate 2016 dedicata appunto alle rose, nei colori, nei modelli, nei decori indossata davanti a circa 300 persone (che hanno pagato a Corri la Vita un ingresso a fin di bene di 50 euro) da un pugno di modelle, alcune professioniste e altre in passerella quasi per gioco. Ragazze e giovani donne di buona famiglia come Eugenie de Clausade, Leonia Frescobaldi, Federica Giusti, Biatrice Bichi Ruspoli, Gioia Bini, Alessandra Pandolfini, Lucrezia Galli Orsi Bertolini, Vivia Marchi, Sofia Vidali e Fiamma De Vecchi. Oltre alle abiti di Chiara Boni hanno sfilato anche i gioielli di Damiani, si è brindato coi vini Antinori e Frescobaldi, si sono sfoggiati i cappelli del Consorzio Il Cappello di Firenze e le acconciature del team di Aldo Coppola, tutti sponsor della serata che si è conclusa con una cena amicale a casa della presidente di Corri la Vita. Tra i tanti ospiti anche Nancy Brilli, amica di Chiara da sempre, che ha presentato la sfilata.

Chiara, a cosa si è ispirata per questa collezione? «Al mio giardino delle rose a Saturnia e ai colori delle rose inglesi che amo moltissimo. E la donna che ho mandato in passerella è un fiore di bellezza».

Perchè questo ritorno a Firenze? «Sono felice di essere qui e di essere stata invitata dalle amiche di Corri la Vita. E’ bello tornare da loro, è bello vedere salire in passerella tante ragazze che ho viste bambine! Quando sono a Firenze mi sento bene: vorrei tornare a vivere qui ma adesso non posso, gli impegni di lavoro mi portano lontano e ormai il mio quartier generale è a Milano. Ma il mio sogno è tornare qui».

Cosa significa Firenze per lei? «Tutto, significa tutto. Se non fossi nata a Firenze non sarei Chiara Boni. Ho visto e goduto della bellezza della città fin da piccola. Adesso a Milano vedo i nuovi grattacieli ma non è la stessa cosa. Mi manca Firenze ma mi mancano anche tanto i fiorentini. Amo la vita fiorentina».

Cosa ne dice del rilancio, politico e sociale, del modello Firenze? «Mi piace molto e mi convince. Sono felice che Firenze rialzi la testa, lo trovo giusto perchè è una città unica al mondo».

Di recente ha fatto una donazione alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti? «Sì, ho trovato divina la direttrice Caterina Chiarelli. Ho donato gli abiti della mia prima etichetta, quelli firmati Chiara Boni e alcuni vestiti bellissimi e very vintage di mia madre di maison come Balenciaga, Givenchy, Valentino e Mila Shon. Non mancano abiti delle sartorie storiche fiorentine anni Cinquanta e Sessanta, da Cesare Guidi alla Fantechi o alla Calabri e ricordo ancora quando a 3 anni la mamma mi portava nei vari atelier sui Lungarni. Sarebbe bello studiare bene quegli anni e la storia della moda di allora a Firenze».