Alexander McQueen porta in passerella l'eleganza inclusiva

A Parigi la sfilata della collezione per l’inverno 2023-2024 con Naomi Campbell e la cantante Yeseult

Naomi Campbell in passerella per Alexander McQueen

Naomi Campbell in passerella per Alexander McQueen

Parigi, 5 marzo 2023 - Naomi Campbell, che avrà 53 anni il prossimo 22 maggio, spopola ancora sulla passerella di Alexander McQueen, collezione superba per l’inverno 2023-2024 disegnata dalla bravissima Sarah Burton. La supermodel ribattezzata da sempre la Venere Nera ha sempre quel vitino di vespa che la fece entrare giovanissima nelle grazie di Azzedine Alaia, che lei chiamava papà e che l’ha resa sulle passerelle degli ultimi trentacinque anni una delle donne più belle del mondo. Naomi apre e chiude in tuta nera scollata e stringata sulla schiena da un nastro rosso il defilè del brand in portafoglio del Gruppo Kering (e difatti il presidente e Ceo François-Henri Pinault era ad applaudire). E con lei ci sono modelle bellissime, maschi esili come giunchi, taglie forti e carni al vento come quelle della cantante francese Yeseult che è la protagonista dell’ultima campagna di Alexander McQueen, che ha in Gianfilippo Testa l’amministratore delegato (viene da Gucci e da Fendi), e di altre giovani in fiore morbide e modelle plus size come Jill Kortleve che sta cambiando il volto del fashion system.

Un occhio di donna, quello di Sarah Burton, sulle altre donne che non esclude nessuno. Eppure la sua moda femminile e maschile è bellissima, sartoriale, non facile per la massa perché capace di stupire per splendore di manufatto artigianale e per heritage sofisticato che attinge al guardaroba ideale tra frac, giacche smoking, abiti lunghi e flessuosi col corsetto incorporato, cappotti di tagli maschile. Ed è l’anatomia dei corpi in passerella e degli abiti ad aver stregato Sarah che lavora come nessuna alla ricerca del modello perfetto e donante, qualsiasi figura si approcci. Di qui la scelta di modelle diverse, che forse solo una donna capace e al tempo stesso autenticamente vera e magnificamente semplice e visionaria può fare con tanta grazia. L’orchidea, fiore divino che però si trova in natura ed è al tempo stesso simbolo di sofisticazione massima, trionfa nelle stampe di gonne da ballo da favola, in nero e bianco e grigio e in nero e rosso. Ma sono i capi maschili della classicità rielaborati sul corpo delle donne la cosa più bella e geniale di questa collezione a tutta perfezione, non solo stilistica, con lavorazioni eccelse su lunghezze, punto vita, tute svelte e sognanti, revers di grande precisione. Immancabile nella palette il nero, il nero e bianco, il gessato, il rosso geranio, il viola di seta e pochi altri colori.

Con questo defilè parigino per un pret-à-porter molto alto di gamma e altrettanto sartoriale Sarah Burton si conferma come una delle creative più importanti e feconde di questi anni. Non delude mai questa signora con figli che, a 49 anni, potrebbe disegnare di tutto e di più ma che è rimasta fedele al brand fondato dall’amico Lee Alexander che aveva conosciuto fin dal 1997 ai tempi del suo primo stage in atelier quando era studentessa alla Central Saint Martins. Alla morte dell’amico, suo capo e maestro (nel febbraio 2010), François Henri Pinault nel maggio del 2010 l’ha nominata direttrice creativa del brand Alexander McQueen, che lei porta avanti con orgoglio e massimo impegno. Grandi applausi alla fine del defilè da buyer e stampa internazionale per Sarah.