A 106 anni sulla copertina di Vogue Filippine

Apo Whang-Od, emblema dell'identità filippina e di una tradizione indelebile

Apo Whang-Od sulla copertina di Vogue Philippines

Apo Whang-Od sulla copertina di Vogue Philippines

Le copertine di Vogue sanno sempre stupire. Da quelle dedicate alle avanguardie artistiche, passando per i personaggi che hanno segnato la storia, senza mai dimenticare la rivoluzione intrapresa da Anna Wintour, che nel 1988 elimina i primi piani delle modelle da una delle cover più famose al mondo. La celebre rivista patinata, tuttavia, non aveva mai dedicato la copertina a una persona ultracentenaria. A rompere il tabù, è l'edizione filippina di Vogue che riserva la primissima pagina a Apo Whang-Od. Classe 1917 e conosciuta anche come Maria Oggay, è la più famosa nonché prima e unica mambabatok donna del suo tempo. Esile ed elegante, con una pelle che racconta letteralmente la storia della sua vita, Apo è stata scelta come simbolo della forza e della bellezza dello spirito filippino.

Da Buscalan alle pagine patinate

Un bastoncino di bambù con una spina, un filo d'erba e una miscela di fuliggine e carbone, è così che opera Apo. Oggi nota in tutto il mondo, aveva sedici anni quando iniziò la sua carriera di tatuatrice. Ad insegnarle l'arte del tatuaggio batok, che per tradizione decorava e proteggeva la pelle della tribù Kalinga, è stato il padre nel remoto villaggio di Buscalan. Tutto inizia a dodici ore da Manila, sulle montagne nella regione della Cordillera, nell'isola di Luzon. Oggi il villaggio è meta di molti turisti e amanti dei tatuaggi e accoglie i visitatori con un cartello che recita “Welcome! Whang-Od Buscalan Tattoo Village”. Non è sempre stato così. È solo negli ultimi quindici anni che la fama di Apo si è estesa oltre la regione della Cordillera, fino a conquistare la copertina della famosa rivista. Testimone e protagonista dei cambiamenti del suo tempo, Apo Whang-Od si è guadaganta la fama imprimendo i simboli sacri sulla pelle dei membri delle comunità dei villaggi che la circondavano. In un tempo e una cultura in cui il tatuaggio non è un vezzo, i disegni sulla pelle degli uomini stabilivano lo status di guerrieri e cacciatori di teste, mentre per le donne sono più legati alla fertilità e al senso estetico. Niente pesos filippini in cambio del lavoro svolto, riso, zucchero, fiammiferi ma anche animali, a seconda del tempo necessario per completare il disegno. L'importanza della sua figura a livello sociale è indiscussa, tanto che nel 2018 è stata celebrata con il prestigioso premio Dangal ng Haray, assegnato dalla NCCA (National Commission For Culture And The Arts) e conferito a personaggi e gruppi che con i loro risultati hanno dato un contributo significativo alla cultura e alle arti filippine. Sempre da parte della NCCA è stata nominata per il National Living Treasures Award (Gawad Manlilikha ng Bayan).

La tradizione Kalinga Batok e la nuova generazione di Mambabatok

Da simboli sacri e emblema di valore e merito, la tradizione cambia con l'arrivo dei missionari cattolici americani. Oltre a vietare il rituale della caccia alle teste, modificando di conseguenza il linguaggio dei tatuaggi riservati agli uomini, le donne che fino ad allora sfoggiavano i loro tatuaggi come il migliore degli abiti, dovettero iniziare a coprirsi, contaminate dal concetto occidentale di bellezza. Fortunatamente, però, la tradizione non è scomparsa e l'arte del batok si è evoluta in nuove forme. Pioniera e custode del suo tempo, Apo Whang-Od si è assicurata che la tradizione e le sue abilità non scomparissero con lei. Dal momento che il mestiere può essere tramandato solo all'interno della famiglia e che Apo non ha avuto figli, prescelta come apprendista all'età di dieci anni e prossima in linea di inchiostro è la nipote Grace Palicas seguita dalla cugina Elyang Wigan.

Vogue e le copertine da ricordare

Con l'uscita di aprile, l'edizione filippina ha segnato un primato in fatto di età del personaggio in copertina, un record che fino ad oggi spettava al premio Oscar Judi Dench, comparsa sulla cover britannica di giugno 2020 all'età di ottantacinque anni. Escludendo le versioni artistiche e i personaggi del mondo dello spettacolo, tra le copertine più recenti da ricordare ci sono quella di Vogue Italia con Veronica Yoko Plebani per l'edizione di gennaio 2022 ma anche le sette realizzate a inizio 2021 in collaborazione con il WWF. Uscendo dai confini nazionali, sicuramente ha fatto parlare il volto di Olena Zelenska per Vogue America, così come non è passata inosservata la cover di British Vogue di luglio 2021 Malala Yousafzai, attivista pakistana e Nobel per la Pace nel 2014.