di Eva Desiderio

Firenze, 16 giugno 2014 - È LA PRIMA volta che un’installazione artistica copre un monumento di massima importanza come il Battistero di Firenze, il Bel San Giovanni dantesco, nato sui marmi di una domus romana e già in pieno Medioevo luogo dei battesimi cittadini. Ed è la prima volta che la Moda si prende una tale responsabilità. Ma l’effetto finale è davvero molto bello, pieno di energia, contemporaneo eppure rispettoso, emozionante e coinvolgente per i fiorentini e i tanti turisti. In restauro da gennaio scorso, coperto per gli otto lati dalle impalcature, si spera si ripulito e consolidato entro l’estate del 2015, con un finanziamento di un milione e ottocentomila euro dall’Opera di Santa Maria del Fiore.

«SONO FELICISSIMA, Firenze si è dimostrata molto generosa con noi!», racconta Laudomia Pucci che ha avuto l’idea di «Vestire» il Battistero con la stampa e i colori arancio e rosa vivo di un famoso foulard che il padre, il geniale Emilio Pucci, disegnò nel 1957. «Papà disegnò allora il Battistero guardandolo dall’alto — continua Laudomia Pucci che è vicepresidente della maison passata anni fa nelle mani del gruppo francese LVMH di Bèrnard Arnault ma radicatissima ancora a Palazzo Pucci in via de’ Pucci a Firenze — e lo immaginò sulla seta coi colori solari che gli aveva ispirato l’isola di Capri. Quando mi è stato chiesto un progetto per festeggiare i 60 anni del Centro di Firenze per la Moda Italiana ho pensato che l’installazione dei nostri prints sul Battistero fosse un modo bellissimo per rinnovare il nostro legame con la città». Qualche settimana di attesa poi il via libera per l’impacchettamento fantasia Pucci con 2000 metri di tessuto speciale e con le autorizzazioni del Comune, dell’Opera del Duomo, delle Sovrintendenze, con l’appoggio del Centro Moda e di Pitti Immagine e il concreto sostegno del Governo che per la prima volta, con l’impegno costante del viceministro Carlo Calenda, ha destinato alle fiere fiorentine della moda un investimento di quasi due milioni di euro.

E COSÌ il manifesto per il futuro dello stile italiano immaginato dal presidente del CFMI, Stefano Ricci, che ha dato vita agli eventi di «Firenze Hometown of Fashion» da oggi al 20 giugno in occasione dell’86° Pitti Uomo, ha trovato anche questa bella maniera per ricordare al mondo l’eccellenza del Made in Florence e della maison Born in Florence che oltre a Emilio Pucci sono Salvatore Ferragamo, Ermanno Scervino, Gucci e Roberto Cavalli (che però ha preferito rimandare la sua partecipazione al 2015): ogni brand ha concepito una propria rappresentazione della propria cultura produttiva, chi come Gucci aprendo gratuitamente il Gucci Museo e rinnovando lo storico negozio di Richard Ginori, chi come Ferragamo apre la mostra “Equilibrium” con un sontuoso apparato di prestiti d’opere d’arte dal mondo, chi come Ermanno Scervino sale al Forte Belvedere e qui davanti al panorama più bello del mondo mercoledì rende omaggio alla White Renaissance con alcuni quadri di modelle e modelle in ogni gradazione di bianco.

PER PARTE sua l’imprenditore-stilista Stefano Ricci non sta a guardare e finanzia con la sua azienda la nuova illuminazione di Ponte Vecchio (con quasi 400.000 euro) e dona alla sua città sempre stasera il concerto di Andrea Bocelli all’Opera di Firenze, con un intervento speciale di Giancarlo Giannini, un soirèe di gala nell’attesa che lo stesso Bocelli alle 23 accenda il Ponte Vecchio dopo che in Arno tutto il popolo dai Lungarni e dai terrazzi ha potuto ammirare lo spettacolo d’acqua del gruppo francese Ilotopie.