Fine del servizio di maggior tutela per alcuni tipi di imprese

Di cosa si tratta quando si parla di servizio di maggior tutela? Scopriamolo insieme.

Luce e gas

Luce e gas

 

Che cos’è il Servizio di Maggior Tutela?

Prima di affrontare nel dettaglio le implicazioni della sua fine, è opportuno approfondire cosa sia davvero il Servizio di Maggior Tutela. 

Per spiegare esaustivamente di che cosa si tratti, è importante specificare, innanzitutto, che in Italia l’effettiva liberalizzazione del mercato dell’energia – messa in atto ufficialmente nel 2007 – non implica l’obbligo da parte dei clienti di aderire ad un'offerta del libero mercato. Pur avendo da tempo la possibilità di scegliere il proprio fornitore gas e luce vagliando un ventaglio di opzioni molto vasto, data dall’apertura della libera concorrenza del settore, il cliente può ancora decidere di perpetuare il proprio rapporto di fornitura di energia elettrica alle condizioni regolate che vigevano prima della liberalizzazione del mercato. 

Il Servizio di Maggior Tutela garantisce questo diritto. Fino allo scorso gennaio 2021, esso era dunque rivolto:

  • agli utenti domestici, cioè consumatori singoli o famiglie;

  • alle piccole e medie imprese, ossia alle utenze con uso diverso dall’abitazione o per illuminazione pubblica, con un numero di dipendenti inferiore ai 50, un fatturato annuo non più alto di 10 milioni di euro e una potenza impegnata maggiore di 15 kW;

  • alle microimprese, i cui requisiti non le rendono assimilabili alla categoria delle piccole e medie imprese. 

Gli utenti che facciano parte di una di queste due categorie, aderendo al Servizio, affidano la propria fornitura gas e luce ad un unico operatore per ogni zona, che in genere coincide con il distributore: in Italia, per quanto riguarda l’elettricità, il principale erogatore del Servizio di Maggior Tutela è Enel. Decidendo per il tutelato, inoltre, si risulta vincolati ai prezzi disposti da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), i quali non sempre sono sinonimo di convenienza. 

Per quanto l’adozione di una fornitura energetica sul mercato libero permetta spesso un oggettivo risparmio sulle spese di luce e gas, molti italiani optano per il Servizio di Maggior Tutela: chi per pigrizia, chi per disinformazione, la maggior parte di loro preferisce tariffe standard all’eventualità di incappare in offerte poco chiare o manipolatorie sul libero mercato.

Abolizione del mercato tutelato: fissata la data al 2023

Tuttavia, come si è accennato, sebbene in parte la situazione sia già cambiata a partire dallo scorso gennaio con la fine del mercato tutelato per le piccole e medie imprese, il governo Draghi ha posticipato invece la data per la fine del tutelato per utenti domestici e microimprese al 2023. A partire da allora, tutti i gestori di maggior tutela saranno costretti a chiudere e le tariffe elettriche e gas tutelate verranno abolite. Anche gli utenti domestici, dunque, a partire dal gennaio 2023 saranno costretti a scegliere un fornitore del libero mercato, non avendo più la possibilità di pagare le bollette al prezzo tutelato. 

L’ulteriore proroga del passaggio, la cui scadenza nel corso degli ultimi anni ha subito diversi rinvii, si spiega con la generale preoccupazione dell’Autorità nei confronti della diffusa scarsa consapevolezza dimostrata dai consumatori tutelati. È infatti stato appurato che la decisione di aderire alle tariffe standard del mercato tutelato è nella stragrande maggioranza dei casi dettata dall’incapacità di effettuare una valutazione oculata dell’offerta energetica sul mercato libero: i posticipi della data di scadenza per il passaggio dei clienti domestici, dunque, sono volti a dare modo a più clienti possibili di passare al mercato libero con consapevolezza. Ciononostante, le statistiche ARERA ci informano che, nonostante la prossimità della scadenza, ancora circa 16,5 milioni di famiglie (il 56%) non si sono ancora svincolate dal mercato di maggior tutela.

Cosa cambia per i clienti?

Una volta abolite definitivamente le tariffe tutelate, dunque, anche i privati dovranno aderire al mercato libero dell’energia. Ciò implica l’acquisizione della facoltà di confrontare i prezzi delle diverse offerte e scegliere in modo conveniente, ma non esclude, tuttavia, che possa essere scelto anche lo stesso fornitore che, prima del decreto, offriva le tariffe tutelate. Ciononostante, la libera concorrenza mette spesso i fornitori nelle condizioni di dover mettere in campo opzioni e tariffe anche molto vantaggiose, per cui un’attenta ricerca sui competitors del settore è più che consigliata. 

Come ulteriore incentivo, inoltre, va specificato che il passaggio ad un nuovo fornitore è gratuito: il nuovo gestore sarà tenuto a farsi carico di tutte le procedure burocratiche e del sollecito al vecchio fornitore affinché provveda alla fatturazione di chiusura del contratto. Il passaggio non implica l’interruzione momentanea della fornitura energetica. 

Per quanto ogni caso sia diverso, tendenzialmente l’adesione al libero mercato risulta finanziariamente vantaggiosa: pur dovendo far attenzione ad offerte truffaldine, infatti, chi abbandona il tutelato per un fornitore libero accoglie la possibilità di svincolarsi dalle variazioni trimestrali standard imposte dall’Autorità per trovare offerte personalizzate. Queste ultime possono essere a prezzo fisso o variabile, in modo da adattarsi ad ogni necessità salvaguardando l’interesse dell’utente. 

 

Mercato libero: come scegliere un nuovo fornitore?

Il più grande vantaggio del passaggio al mercato libero è anche il suo più diffuso deterrente: la possibilità di scegliere un nuovo fornitore nel mare magnum dell’offerta del mercato energetico italiano. Per quanto possa spaventare, tuttavia, una selezione attenta è il primo passo per ottenere una fornitura vantaggiosa e conveniente. Ecco alcuni accorgimenti da prendere per una scelta consapevole e ponderata:

  • Stimare i propri consumi medi, a partire dai dati presenti sulle ultime bollette;

  • Confrontare le offerte in base alla possibilità di fatturazione con metodi di pagamento più congeniali; 

  • Verificare l’efficienza del sito web (ed eventualmente dell’app) del fornitore per le procedure online;

  • Effettuare una veloce ricerca sulla società e leggere le recensioni, in modo da verificarne la credibilità e la sicurezza. 

Vista la nuova imminente scadenza, in conclusione, è consigliato a tutti coloro che non hanno ancora provveduto al passaggio al libero mercato di iniziare le ricerche preliminari necessarie ad una scelta vantaggiosa e conveniente del fornitore sul mercato libero.