Venerdì 19 Aprile 2024

Previsioni meteo, tregua (breve) dopo la tempesta. Nubi nerissime sul weekend

Giovedì e venerdì l'Anticiclone abbraccia l'Italia, facendo rialzare le temperature, ma già da sabato dall'Europa ci piomba addosso il vertice depressionario

Meteo, shelf cloud a Pescara

Meteo, shelf cloud a Pescara

Roma, 10 luglio 2019 - Nel pieno del ribaltone meteo di 48 ore, che dal caldo africano ci ha portato un clima autunnale, continua il monitoraggio sulle previsioni del tempo di questa pazza estate. Riassumendo: i temporali e le grandinate che hanno devastato il Nord e la costa adriatica, scendendo lungo lo stivale sembrano perdere la loro virulenza. Nota di servizio per i fan di Jovanotti: il Jova Beach Party di stasera, che riunisce 40mila persone a Rimini, secondo 3Bmeteo dovrebbe essere risparmiato da tuoni e fulmini.

Aggiornamento: grandine e temporali nel weekend, le aree a rischio

Secondo gli esperti dell'Aeronatica militare domani, giovedì 11, non andrà male: resteranno addensamenti compatti su Alpi, prealpi e appennini liguri, con rovesci o temporali sparsi, mentre i cieli del resto del Nord saranno solo velati, con nubi più spesse dal pomeriggio. Al Centro e Sardegna cielo in generale velato, in diradamento dalla serata, mentre in gran parte del Sud cielo sereno e bel tempo, a parte una mattinata di annuvolamenti compatti (e possibili locali temporali) su bassa Calabria e Sicilia orientale.

Anche ILMeteo.it dà qualche speranza agli amanti della tintarella (e a chi è già in ferie), ma subito dopo frena gli entusiasmi: da domani l'Anticiclone amico dell'estate "ci riprova, a invadere l'Italia". Ma gli esperti sottolineano: "Molto probabilmente sarà un fuoco di paglia". Domani aspettiamoci l'abbraccio di un campo di alta pressione, che oltre a scacciare i temporali farà salire di nuovo le temperature: dopo la picchiata nelle ultime ore i nostri termometri segnaranno i classici valori dimetà luglio: tra i 28°C e i 32°C durante le ore più calde. Bella giornata anche Venerdì, ma aspettate a mettere il costume in valigia, perché la mazzata arriva - guarda la fortuna - proprio nel weekend:

Già sabato 13, sottolineano i metereologi di ILMeteo.it, "un vortice depressionario in discesa dall'Europa nordorientale accompagnato da correnti più fresche e instabili farà il suo ingresso sul nostro Paese. Al momento le regioni maggiormente a rischio saranno quelle che si affacciano sul mar Adriatico con la possibilità concreta di veloci ed intensi temporali tra Friuli Venezia Giulia, Veneto, Romagna e Marche". La brutta notizia è che - "dati i forti contrasti termici in gioco e la tanta energia potenziale ancora presente" - potrebbero tornare grandinate e forti colpi di vento proprio nelle zone già bersagliate dal maltempo. Domenica poi, dicono gli esperti "il fronte temporalesco scivolerà verso Sud portando rovesci e temporali tra Abruzzo, Molise, Puglia e in maniera più localizzata anche in Campania".

Sostanzialmente d'accordo anche gli esperti di 3BMeteo, secondo i quali nel prossimo weekend "si concretizza anche la possibilità che l'Italia possa essere interessata da una nuova tornata di temporali". E si spingono oltre tracciando una sorta di mappa delle zone a maggior rischio di maltempo, con precipitazioni che "stando alle caratteristiche della massa d'aria in arrivo potrebbero risultare ancora una volta di forte intensità".

Vediamo: sabato tremano le regioni di nordest, "l'Emilia Romagna, il settore centrale compreso tra Appennino e Adriatico e localmente anche il Sud tra Campania interna, Molise e Puglia. Su questi settori la possibilità di avere temporali anche localmente intensi sarà maggiore che nel resto della Penisola dove verosimilmente le condizioni dovrebbero essere migliori". Quanto a domenica, è "a rischio instabilità il basso Adriatico e in generale il Sud peninsulare, soprattutto le zone interne appenniniche. Su questi settori sussiste la possibilità che si verifichino dei rovesci o dei temporali. Sul resto della Penisola il tempo dovrebbe risultare migliore, al più variabile lungo le  regioni adriatiche centrali".