Roma, 3 gennaio 2021 - Giorni di nevicate e vento forte hanno portato accumuli impressionanti in molte zone delle Alpi e dell'Appennino settentrionale, che in alcune aree hanno raggiunto anche i 3-4 metri di altezza.
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"La Regione Veneto, con altre colpite, sono pronte a dichiarare lo Stato di Crisi e a chiedere allo Stato la dichiarazione di Stato di Emergenza Nazionale per le straordinarie nevicate che stanno mettendo a dura prova le aree montane", ha riferito l'assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, al termine di una serie di videoconferenze che lo ha visto protagonista, con il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, con il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco Laura Lega, con le Regioni Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige e con il Ministro per i Rapporti col Parlamento Federico D'Incà. "Abbiamo già attivato il Centro Operativo Misto in Comelico - riferisce Bottacin - che è l'area che presenta maggiori criticità e sono attive tutte le squadre di volontari della Protezione Civile, abilitati a intervenire sui tetti degli immobili gravati dal peso della neve. Altri si stanno concentrando sul difficile lavoro di sgombero delle strade. Le criticità si riscontrano pressochè in tutta la montagna veneta, dalle Dolomiti ad Asiago - dice Bottacin - e per questo Borrelli mi ha comunicato la disponibilità a mettere a disposizione il supporto dell'Esercito".
Continue nevicate anche sull'Appennino emiliano-romagnolo, in particolare sul versante centro-occidentale. Soprattutto in quota, tra 1200 e 1500 metri, il servizio Meteomont dei carabinieri forestali segnala che solo nelle ultime 48 ore si è depositata neve fresca tra 50-70 centimetri. Sull'alto Appennino parmense, reggiano, modenese e bolognese il manto nevoso ha superato anche due metri di altezza. Oltre alla neve, in quota si registra criticità per vento che ha portato ad accumuli ancora maggiori sopra 1600-1700 metri.
Per la giornata di oggi, 3 gennaio, c'è una allerta valanghe per pericolo da marcato a forte (3-4 su una scala da 1 a 5). Le condizioni del manto nevoso risultano caratterizzate da una forte instabilità per cui sono fortemente sconsigliate le attività escursionistiche e scialpinistiche sui versanti aperti oltre i 1500-1600 metri.
Ieri sera sono state infatti sospese sull'Appennino parmense, nel comprensorio Schia-Monte Caio, le ricerche di uno scialpinista 52enne, che manca all'appello da lunedì pomeriggio, perché troppo rischiose per gli operatori.
Difficoltà anche in Piemonte: mentre nel resto della regione viene declassata a gialla, nel Cuneese resta a livello arancione l'allerta per la neve in arrivo. Neve anche in Toscana: ne sono caduti già due metri sull'Abetone. A Bibbiena (Arezzo), due giovani rimasti intrappolati con l'auto nella neve sono stati salvati e multati per la violazione della normativa anti-Covid. In Garfagnana, nella provincia di Lucca, lavori per ripristinare le utenze di circa 2.800 famiglie rimaste prive di energia elettrica in seguito ai danneggiamenti subìti dagli impianti a causa degli alberi caduti sulle linee per la neve. Nevicate intense si sono verificate anche in Liguria.
Le previsioni meteo
Ecco la mappa di 3bmeteo
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L'allerta della Protezione civile
La vasta area depressionaria, a matrice fredda, che sta interessando gran parte dell'Europa, porterà, dalla giornata di domani, un nuovo impulso perturbato sui nostri settori nord-occidentali, con precipitazioni e nevicate a quote collinari. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse. L'avviso prevede dalle prime ore di domani, lunedì 4 gennaio, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Toscana ed Emilia-Romagna. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Previste inoltre nevicate su entroterra ligure e Piemonte a quote mediamente superiori i 300-600 metri, con apporti al suolo da deboli a moderati; nevicate su Lombardia e Toscana settentrionale a quote mediamente superiori i 700-800 metri, con apporti al suolo da deboli a moderati. Sulla base dei fenomeni in atto e previsti è stata valutata allerta gialla su parte di Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo e Basilicata, sull'intero territorio di Toscana, Umbria e sul versante tirrenico della Calabria.