Giovedì 25 Aprile 2024

Yéyé con un filo di tristezza: Hardy non canta più

L’icona anni Sessanta per colpa della malattia è costretta a dare l’addio definitivo alle scene: "Ho scritto bei testi, va bene così"

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di Silvia Gigli

Cantautrice a soli 18 anni, Françoise Madeleine Hardy, nata a Parigi il 17 gennaio 1944, fin dal sul esordio colpisce l’immaginario e i sogni di mezza Europa. Il suo primo e mai dimenticato successo è del 1962. Si intitola Tous les garçons et les filles. La canzone diventa d’un colpo la bandiera del disagio adolescenziale addolcito da una grazia che tocca il cuore, e finisce col vendere più di due milioni di copie in tutto il mondo. Françoise, poco più che ragazzina, è uno dei simboli della generazione Yéyé e il suo successo non si fermerà più.

Chissà cosa ricorderà adesso, la bella Françoise che conquistò il mondo con quella frangetta scomposta, il volto perfetto ingentilito da una riga di eyeliner e quel modo tutto francese di non prendere sul serio la propria bellezza, di quell’esordio clamoroso. Oggi che, a 77 anni, ha annunciato che non si esibirà mai più. La celebre cantautrice francese che nelle sue canzoni ha saputo cantare il dolore con e dolcezza e solo un soffio di malinconia, è infatti vittima degli effetti collaterali della radioterapia alla quale ha dovuto sottoporsi per molti anni.

A Le Figaro ha dichiarato che questo stop definitivo non la disturba: "Ho scritto così tanti buoni testi che la mia piccola vena è probabilmente esaurita". Il tumore alla faringe l’ha colpita nel 2015. L’ha combattuto con tutte le sue forze ma è stata una lotta estenuante, tanto che, già nel 2019 a RTL aveva parlato della possibilità di smettere di cantare. Oggi la decisione è definitiva. "Perché, grazie ai raggi e all’immunoterapia, sono diventato sorda in un orecchio e la mia testa si è asciugata (gola, naso bocca). Non sarò mai più in grado di cantare" ha confermato a Paris Match.

Un addio alle scene, dopo 28 album e quasi 60 anni di carriera, che lei sostiene di vivere serenamente. "Non mi dà fastidio. Ho scritto così tante belle canzoni", ribadisce. Non ha "paura di morire ma di soffrire". "Quando la mia condizione diventerà ancora più insopportabile, ahimè, non avrò il sollievo di sapere che potrei avere l’eutanasia. La Francia è disumana in questo senso".

La moglie del cantante Jacques Dutronc, dal quale ha avuto nel 1973 il figlio Thomas, ha colto l’occasione dell’incontro con Le Figaro per presentare il suo libro, Songs on You and Us, raccolta di commenti di tutti i suoi testi. Ha parlato di Jacques, "l’uomo della mia vita", e del loro riavvicinamento nel 2015, dopo la scoperta della malattia. "Tutti pensavano che stavo morendo. Mi è stato detto che questo fatto lo sconvolgeva al punto da dire alla persona che viveva con lui che ero la donna della sua vita. Mi ha commosso profondamente".

Che Françoise Hardy sia stata un’icona per artisti di ogni genere è indubbio. Nel 1964 Bob Dylan la cita nella poesia For Françoise Hardy at the Seine’s Edge, nel 1965 il poeta Jacques Prévert scrive per lei Une plante verte. Nel 1967 lo scrittore spagnolo Manuel Vásquez Montalbán scrive una poesia intitolata Françoise Hardy.

Lo stile di Françoise ha influenzato Nicolas Ghesquière, ex stilista di Balenciaga e oggi di Louis Vuitton. Negli anni ‘60 era una vera icona e amava indossare abiti di André Courrèges, Paco Rabanne e Saint Laurent.

Rimangono nella memoria collettiva – e rimbalzano tra gli ascoltatori adolescenti che le suonano su Tik Tok – canzoni come Comment te dire adieu, traduzione di Serge Gainsbourg di It Hurts to Say Goodbye. E poi L’amour s’en va, La Maison où j’ai grandi, cover de Il ragazzo della via Gluck di Celentano. In Italia il successo esplode nel 1963 con È all’amore che penso e Quelli della mia età. Nel 1968 smette con i concerti e le tournée ma la sua carriera non si ferma. Fino ad oggi.

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