Virus cinese e morbi misteriosi. Il cinema contagia la realtà

Da 'La città verrà distrutta all'alba' a 'The Flu - Il contagio' il filone dei disaster movie sui virus è tornato di moda a causa della psicosi Coronavirus

L'attore Jude Law in Contagion (2011)

L'attore Jude Law in Contagion (2011)

Milano, 4 febbraio 2020 - Persone che collassano per le strade, piazze e negozi deserti in una Wuhan spettrale, incessante via vai di medici e infermieri con le mascherine nei pronto soccorso. Le immagini provenienti dalla Cina in questi giorni segnati dalla 'pandemia' del nuovo coronavirus – alcune delle quali, per la verità, su cui è stato avanzato qualche dubbio – sembrano tratte da un film o da una serie tv. Il genere apocalittico/catastrofico con l’umanità colpita da virus sconosciuti, del resto, è un filone sempreverde della fiction.

Boom di 'noleggi' di Contagion

Quasi ad esorcizzare le paure amplificate dalle notizie dei media, negli ultimi giorni il numero di noleggi di ‘Contagion’ su iTunes ha avuto un boom, scalando la top ten del catalogo di Apple. Una seconda vita per la pellicola del 2011 di Steven Soderbergh che ha delle somiglianze inquietanti con la situazione attuale: il morbo – che attacca polmoni e sistema nervoso – parte dalla saliva di un pipistrello e inizia a diffondersi dall’Asia (Hong Kong), cominciando a mietere milioni di vittime (anche nel nutrito cast, da Gwyneth Paltrow a Kate Winslet).

Romero precursore del genere

Precursore del genere è ‘La città verrà distrutta all’alba’ (1973) di George Romero, in cui una piccola città americana viene colpita da un virus uscito da un aereo militare schiantatosi al suolo. Medici e soldati in tuta anti-batteriologica sono disposti a sacrificare la popolazione per contenere il contagio, ma alcuni fuggitivi complicheranno i piani dello spietato governo. Nel 1995, il tema della pandemia era stato trattato da ‘Virus letale’ di Wolfgang Petersen: il paziente zero è un proprietario di un negozio di animali, che libera in un bosco del Texas una scimmietta africana infetta. Sullo sfondo della battaglia contro il virus – una mutazione dell’Ebola – i tentativi di insabbiamento dell’esercito americano. 

Psicosi in salsa sudcoreana

Dello stesso anno è il fantascientifico ‘L’esercito delle 12 scimmie’, di Terry Gilliam: nel 2035 il detenuto Bruce Willis viene mandato indietro nel tempo per scoprire l’origine di un morbo che ha annientato il 99% della popolazione mondiale. Il titolo del film deriva dal nome del gruppo di ecoterroristi principali indiziati del contagio, ma la verità è ben diversa. Restando sui film ‘infettivi’, il sito Imdb segnala anche ‘The flu – Il contagio’, recente disaster movie sudcoreano di Kim Sung-su in cui Seul viene devastata dall’influenza aviaria.

Le metropoli svuotate e la profezia dei Simpson

Poi c’è tutta una categoria di film in cui il virus trasforma le persone in zombi, spesso rabbiosi e veloci. Il morbo, generalmente, si trasmette con il morso degli infetti. Colpiscono in particolare le scene delle metropoli svuotate: valga per tutti ‘28 giorni dopo’ di Danny Boyle (2002), con una Londra surreale in cui uno spaesato Cillian Murphy si risveglia in seguito a un lungo coma. Infine, una curiosità: nel 1993 in un episodio de I Simpson, una strana malattia si diffondeva tramite alcuni pacchi arrivati dal Giappone (Influenza Osaka), con conseguenze tragicomiche. Ancora una volta i gialli protagonisti di Matt Groening si sono rivelati – sbagliando di poco – profetici, come già era successo con Trump presidente degli Usa (predetto addirittura nel 2000).