Giovedì 25 Aprile 2024

Di cosa sa un vino da 6mila euro dopo un anno nello spazio?

Il verdetto della degustazione di un Petrus rimasto un anno sulla Stazione Spaziale: è buono quanto quello 'terrestre' e forse anzi anche di più

Il Pétrus 2000 che ha trascorso 14 mesi nello spazio - Foto: press Space Cargo Unlimited

Il Pétrus 2000 che ha trascorso 14 mesi nello spazio - Foto: press Space Cargo Unlimited

Di cosa sa il vino affinato nello spazio? E non un vino qualunque, ma un Petrus, uno dei rossi più pregiati e ambiti del mondo, e nelle specifico l'annata 2000 considerata fra le migliori in assoluto: una prelibatezza da seimila euro a bottiglia. Il 2 novembre del 2019 dodici bottiglie raggiunsero la Stazione Spaziale Internazionale, nel contesto di un programma di ricerca finanziato dalla società privata Space Cargo Unlimited. Quattordici mesi più tardi il carico di Petrus è tornato sulla Terra, atterrando il 14 gennaio a bordo della capsula Dragon della SpaceX di Elon Jusk. Dagli Stati Uniti è stato trasportato in Francia, dove sarà analizzato e studiato. Prima tappa l'Institut des Sciences de la Vigne et du Vin a Bordeaux, nel cuore della regione vinicola patria appunto della cantina Château Petrus. A inizio marzo l'istituto ha organizzato una degustazione nel corso della quale dodici fortunati assaggiatori (fra cui scienziati e professionisti del settore) hanno potuto confrontare il Petrus cosmonauta e la sua controparte terrestre, sempre della medesima annata. "Entrambi i vini sono stati considerati eccezionali all'unanimità, il che significa che, nonostante i quattordici mesi di permanenza sulla ISS, il 'vino spaziale' è stato valutato molto bene a livello sensoriale", dice Philippe Darriet dell'istituto di scienze enologiche; "Sono state percepite differenze nel colore. Per quanto concerne il profumo e il sapore i due vini sono stati descritti con un ricco vocabolario che attesta una notevole complessità olfattiva e gustativa. In particolare sono state evidenziate dimensioni sensoriali di dolcezza, armonia e persistenza". Interessante l'opinione di Jane Anson, corrispondente da Bordeaux dell'influente magazine Decanter, secondo cui il vino rimasto sulla Terra era esattamente come ci si aspettava che fosse, mentre quello spedito in orbita, "delizioso", mostrava un'evoluzione superiore, come se avesse riposato in cantina due o tre anni in più. "C'erano più aromi floreali e i tannini erano leggermente più morbidi ed evoluti", ha riferito alla casa madre; "Però ho assaggiato una sola bottiglia del Petrus spaziale e quindi non posso garantire che non si tratti di una bottiglia diversa di suo". Leggi anche: - A volte il prezzo inganna: più il vino costa, più ci sembra buono - I 20 migliori vini del mondo a meno di 20 euro. Cinque sono italiani - Perché il vino sta così bene con carne e formaggio, secondo la scienza

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