Mercoledì 24 Aprile 2024

Viareggio-Rèpaci: è Veronica la donna del secolo

Per la 93ª edizione il Premio apre l’Archivio che racconta l’Italia della letteratura e della poesia dal 1929 a oggi. E vince la Raimo

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di Letizia Cini

VIAREGGIO (Lucca)

Gioca sul doppiosenso con il nome della sua autrice Niente di vero, divertente quanto feroce romanzo di formazione di Veronica Raimo (Einaudi, 2022), vincitore della sezione Narrativa della 93ª edizione del Premio letterario Viareggio-Rèpaci, svelato e consegnato ieri sera. "Raccontare se stessi e la propria storia ha bisogno di un tempo che permetta anche una distanza da quel racconto – la parole dell’autrice 44enne, sorella e collega di Christian Raimo – . Non avrei scritto quello che ho scritto in questo modo a 20 anni, ma nemmeno a 30…".

Finalista con Elena Stancanelli e Vanni Santoni, Veronica Raimo – anche vincitrice quest’anno dello Strega Giovani – è stata premiata in piazza Maria Luisa a Viareggio, di fronte al Principe di Piemonte, durante la cerimonia di consegna condotta dalla giornalista Monica Giandotti con il presidente del Premio, Paolo Mieli, e il vicepresidente di giuria Leonardo Colombati, scrittore e rettore dell’Accademia di Scrittura Creativa di Roma Molly Bloom.

Sul palco, i vincitori: per le sezioni Poesia e Saggistica, rispettivamente Claudio Damiani, autore della raccolta Prima di nascere edita da Fazi, e Silvia Ronchey con L’ultima immagine (Rizzoli Libri). Alla direttrice di QN, La Nazione, Il Giorno e il Resto del Carlino Agnese Pini è andata invece la Menzione speciale “Viareggio-Rèpaci 2022“.

Nel corso della cerimonia sono stati consegnati anche gli altri riconoscimenti: quello Internazionale allo scrittore e giornalista Wlodek Goldkorn, il Giornalistico all’opinionista politica Silvia Sciorilli Borrelli e Opera prima a Pietro Castellitto per Gli Iperborei (Bompiani) . A Carlo Carabba con La prima parte (Marsilio), a Silvia Bre con Le campane (Einaudi), a Enrico Terrinoni con Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma (Feltrinelli) a Vincenzo Trione con Artivismo (Einaudi), così come a due autori finalisti della sezione Narrativa (Elena Stancanelli e Vanni Santoni) è andato il premio “Giuria-Viareggio”.

Nato sotto l’ombrellone nell’estate del 1929 dal genio di Leonida Rèpaci e donato al Comune di Viareggio il 5 aprile 1975, il riconoscimento letterario festeggia quest’anno la nascita del Nuovo Archivio all’interno della Biblioteca Comunale Guglielmo Marconi della città toscana, che dal 2017 si è distinta come “città che legge”.

"Non poteva mancare una sezione dedicata a scaffale aperto nella biblioteca viareggina che vanta 137 anni di attività sul territorio – spiegano gli organizzatori – . Un archivio composto da oltre 1400 opere librarie, che sono testimonianza dei 93 anni dalla nascita del “Viareggio” in città. Già meta di giovani studiosi e ricercatori universitari, l’ Archivio favorirà l’accesso a chiunque desideri documentarsi su un patrimonio inestimabile e soprattutto affascinante per gli appassionati".

Una memoria da sfogliare, frammenti di storia del nostro Paese, attraverso pagine, titolo e vincitori: autori come Umberto Saba, Elsa Morante, Carlo Emilio Gadda, Sibilla Aleramo, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Pier Paolo Pasolini, Salvatore Quasimodo, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Giorgio Manganelli, Serena Vitale, Sandro Veronesi, Alda Merini.

Manifestazione letteraria tra le più importanti in Italia, il “Viareggio“ ha attraversato quasi un secolo con i suoi protagonisti, i suoi giurati illustri, le sue liti famose, ma anche gli incidenti di percorso e i momenti bui, riuscendo comunque a sopravvivere e a mantenere intatto il suo prestigio di “premio libero e indipendente“, sia dal mondo editoriale sia da quello politico, secondo il motto liber et immunis voluto dal suo fondatore e a lungo presidente, pugnace intellettuale e organizzatore culturale.

Dopo gli anni difficili, ripristinato e tornato a una situazione di normalità, il Premio guarda oggi al futuro, ben deciso a mantenere intatte le sue peculiarità e a far valere quelle antenne culturali che ne hanno fatto un unicum capace di navigare fra le forti correnti del nuovo millennio. Perché, come amava dire Leonida Rèpaci, le difficoltà rafforzano: "con il vento, il barco si alleona".

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