Venerdì 19 Aprile 2024

Martha's Vineyard, il paradiso amaro dei Kennedy

Non c’è luogo più adatto dell'isola del New England per simboleggiare la storia di chi cercò, trovò e perse il potere

L'isola di Martha's Vineyard (foto di Luca Boldrini)

L'isola di Martha's Vineyard (foto di Luca Boldrini)

Firenze, 27 novembre 2017 - Nella saga dell’unica famiglia reale che gli Stati Uniti abbiano mai avuto, i Kennedy, nulla sembra frutto del caso. Tutto è legato da un filo rosso, come il sangue che ha segnato un’epopea iniziata con l’irresistibile ascesa del patriarca Joe, l’Ambasciatore, e proseguita in una continua riunione di famiglia attorno alle bare avvolte nelle stelle e nelle strisce. Ce ne ricordiamo bene in questi giorni, quand’è appena caduto il 54esimo anniversario dell’assassino di Jfk a Dallas, il 22 novembre del ’63. E forse non c’è luogo più adatto di Martha’s Vineyard per simboleggiare la storia di coloro che cercarono, trovarono e persero il potere in America come nessuno mai.

Quest’isola a sud di Boston, terra democratica (nel senso partitico del termine) e incantevole, come negli Usa solo il New England sa essere, è da sempre amata dai presidenti. Clinton e Obama, per esempio, ma Jfk prima di tutti. Grande più o meno come l’Isola d’Elba, con la metà dei suoi abitanti, circa 15mila che in estate si moltiplicano a dismisura, la si raggiunge facilmente da Cape Cod, la penisola che come un braccio si protende dal Massachusetts verso l’oceano.

Quell’oceano che i Kennedy (sia Jack, come in famiglia chiamavano John Fitgerald, sia suo fratello Bobby) solcavano e guardavano spesso sognanti, lo sguardo perso all’orizzonte verso la terra d’Irlanda. Ma forse era verso il futuro che i loro occhi si dirigevano. I traghetti riversano turisti tutto l’anno nei due attracchi principali, Edgartown e Oak Bluffs. Con circa 45 minuti di traversata vi si arriva da Falmouth, il punto più comodo per i visitatori, mentre da Hyannisport, dove i Kennedy vivevano, ci vuole un’oretta. Qui ha vissuto John Belushi, che vi è sepolto. Qui ha scelto di vivere la cantante Carly Simon. Qui Spielberg venne a girare “Lo squalo”. Qui la tribù dei Kennedy passava le sue estati tra regate, partitelle di football in famiglia e feste.

"I Kennedy veleggiavano qui da Hyannisport già nei primi anni ’60 – ricorda Julia Wells, direttrice della Martha’s Vineyard Gazette – quando l’isola era molto diversa da oggi, semisconosciuta. Pochi americani avrebbero saputo dirvi dove si trovasse. John e Jackie passavano molto tempo qui quando lui era senatore, poi Jackie divenne una residente acquistando una proprietà in una zona remota dell’isola che sua figlia Caroline continua a possedere e abitare. È un posto mozzafiato, di fronte all’oceano".

Il filo rosso, dicevamo. Come quello che lega l’Isola in due dei fatti più tragici della storia dei Kennedy. Quasi lo stesso giorno, a 30 anni di distanza. Il 18 luglio 1969 a Chappaquiddick, un’isoletta quasi attaccata a Martha’s Vineyard, Ted Kennedy fu protagonista del famoso incidente stradale nel quale perse la vita, annegata dopo un’uscita di strada, la 28enne Mari Jo Kopechne, ex segretaria del fratello Bob. Lui si salvò ma diede l’allarme ore dopo. Fu uno scandalo e un colpo mortale per le aspirazioni presidenziali del fratello minore di Jfk e Bobby, morti rispettivamente da sei e da un anno.

"L’incidente portò l’isola alla ribalta – ricorda ancora Julia Wells – ma ricordiamo che Teddy fu anche in prima linea per la protezione dell’ambiente e si spese moltissimo, tanto che secondo molti isolani senza Ted oggi questo sarebbe un posto molto diverso".

Da quel 18 luglio si salta a 30 anni dopo, nel 1999, quando John John era considerato il Kennedy che avrebbe potuto riportare la dinastia al comando. Il mondo lo ammirava e invidiava: bellissimo, intelligente, raffinato, ricco. In un film questo avvocato e giornalista di 39 anni non sarebbe stato nemmeno credibile, come personaggio. Il 16 luglio del ’99 partì a bordo di un Piper Saratoga con la moglie Carolyn Bessette e la cognata Lauren. Stava andando al matrimonio della cugina Rory, la figlia “postuma” di Bobby ed Ethel, nata poco dopo l’assassinio del padre. Povera Rory: lei, che ebbe la sua prima uscita pubblica in un cimitero, sulla tomba di papà, e che il giorno del suo matrimonio dovette rinviare le nozze perché tutto il mondo stava guardando a Martha’s Vineyard col fiato sospeso. L’aereo non c’era più, scomparso. Per giorni l’oceano ributtò sulla battigia frammenti di fusoliera, una valigia di Carolyn, altre anticipazioni della tragedia, fino a quando i tre corpi vennero trovati. L’aereo si era schiantato in mare a poche miglia a sud-ovest da Gay Head Cliff, la zona oggi chiamata Aquinnah. È la parte più selvatica della “Vigna di Martha” (a proposito, il nome è dovuto alla figlia del primo proprietario di questa terra).

Qui il tramonto è un’esperienza mistica. Il silenzio regna, i colori si fanno magici, il faro rassicura. Eppure anche questo paradiso è stato amaro, per i Kennedy. Proprio qui Jackie comprò un vasto terreno negli anni Settanta e vi fece costruire una casa rimasta poi nelle proprietà della famiglia. Vi cercò la pace e, forse, ve la trovò.