Giovedì 25 Aprile 2024

Veronica Maya: la mia vita da conduttrice "Da grande voglio scendere le scale dell’Ariston"

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di Barbara Berti

"La danza è stata la mia palestra: rigore, rispetto e disciplina sono fondamentali anche in tv".

Così Veronica Maya (44 anni il 14 luglio), la popolare conduttrice Rai che si appresta a vivere un’estate tra le onde del piccolo schermo e quelle delle Isole Eolie con la famiglia: dopo domani sarà trasmessa sulla Rai la serata finale di Musicultura Festival dallo Sferisterio di Macerata che ha condotto con Enrico Ruggeri, il 13 luglio il Festival del Cinema Italiano di San Vito Lo Capo mentre il 10 agosto Marateale - La notte del cinema (tutti gli eventi in seconda serata su Raidue).

Un’estate tra note e cinema?

"Due grandi passioni. A San Vito mi sento a casa, mi diverto a presentare le novità del cinema. E magari un giorno ci andrò come attrice".

Esordio sul set lo ha già fatto.

"Sì, tre anni fa con Passpartù - Operazione doppiozero, una commedia all’italiana di Lucio Bastolla. È stata un’esperienza casuale: mi colpì il titolo del film che è uguale al nome della mia società di eventi. Era un segno del destino, dovevo accettare la parte. Ma non mi reputo un’attrice".

In tv, è un’esperta conduttrice. Qual è l’esperienza che le è rimasta nel cuore?

"In primis Stella del Sud, per tante ragioni: è stato il mio debutto in Rai, ero giovanissima, e poi il programma mi ha permesso di visitare ben 50 paesi diversi. Lo Zecchino d’Oro, che ho presentato per ben dieci anni, sicuramente rientra tra i miei ricordi speciali. Poi c’è Verdetto finale, un programma di un certo spessore che ho amato tanto".

Com’è presentare un programma per bambini?

"Una sorpresa continua, i bimbi sono capaci di lasciarti senza parole in ogni momento. Ma guai a parlare in ‘bambinesco’! Questa è stata una delle prime cose che mi ha insegnato Cino Tortorella".

E lei che rapporto ha con i suoi figli (Riccardo Filippo, 9 anni, Tancredi Francesco, 8 anni, e Katia Eleonora, 5 anni, avuti dal marito Marco Moraci, ndr)?

"Sono una mamma presente, affettuosa ma anche esigente. Sul rispetto delle regole non transigo ma alla punizione preferisco la gratificazione quando fanno bene le cose".

Che ruolo ha il teatro nella sua vita?

"È il mio primo amore. Ho debuttato nel 2002 nella commedia firmata da Mario Monicelli ispirata al film Amici miei, con Jerry Calà, Franco Oppini e Nini Salerno. È stata un’esperienza incredibile. Io ero tutta precisina, sono una secchiona nell’anima, mentre sul set Mario doveva tenere a bada Jerry e gli altri. Lo spettacolo mi portò fortuna e da lì iniziarono altre produzioni, erano tempi in cui stavi via anche 2 o 3 anni per le tournée".

Sogno nel cassetto?

"Sanremo! Vorrei togliermi lo sfizio di scendere le famose scale dell’Ariston. A Musicultura, con Enrico (Ruggeri, ndr) al mio fianco, sto facendo le prove! (ride, ndr)".

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