Martedì 10 Settembre 2024
BEATRICE BERTUCCIOLI
Magazine

Verdone a tutta ironia . La seconda vita di Carlo: "Stavolta famolo anziano"

Dopo il successo della prima serie, arriva su Prime Video la nuova stagione "Più autobiografica: lotto con i produttori che boicottanto il mio capolavoro".

Verdone a tutta ironia . La seconda vita di Carlo: "Stavolta famolo anziano"

Verdone a tutta ironia . La seconda vita di Carlo: "Stavolta famolo anziano"

Un sacco faticoso essere Verdone. Familiari e amici che sono sempre lì a sfogarsi e a chiedere aiuto, i fan che avanzano richieste di ogni tipo e soprattutto il produttore che gli vorrebbe far girare Famolo anziano, mentre lui vuole realizzare un film d’autore. "Fa ridere?", chiede il produttore. "No, è una storia romantica, l’incontro con una prostituta – gli spiega Carlo Verdone – di me ventenne nella Roma anni Settanta".

Dopo il successo della prima (proposta su Prime Video), arriva la seconda stagione di Vita da Carlo, una produzione Filmauro e Paramount+, dieci episodi disponibili dal 15 settembre su Paramount+. Accanto a un Verdone al meglio, un cast che assicura classe e divertimento, da Monica Guerritore a Max Tortora a Maria Paiato, già presenti nella prima stagione, a Stefania Rocca. Molte le spassose partecipazioni straordinarie, da Christian De Sica a Claudia Gerini, da Maria De Filippi a Zlatan Ibrahimovic.

Verdone, dopo tanto cinema, ha scoperto il piacere di girare serie?

"Ho affrontato questa seconda stagione con una certa paura perché di solito viene peggio della prima. Ma vedendo il risultato finale, grazie a tutti, agli sceneggiatori che hanno lavorato con me, a tutti gli attori, a Valerio Vestoso che mi ha affiancato nella regia, penso che abbiamo fatto un buon lavoro. Credo che ci sia qualcosa in più che nella prima. Ed è un racconto molto più autobiografico, tra episodi veri e altri romanzati. Sono io che voglio fare un film autoriale, Maria F. (e questa storia con la prostituta è verissima), un po’ il mio 8 ½ ma il produttore mi impone come protagonista un giovane cantante, Sangiovanni, nemmeno romano ma di Vicenza, perché con i suoi follower pensa che potrà garantire il successo commerciale del film".

Com’è andata con Giovanni Pietro Damian, in arte Sangiovanni, cantante ventenne lanciato dal talent della De Filippi Amici?

"Dopo la prima settimana in cui ha preso un po’ le misure con questo mondo per lui nuovo, è stato se stesso. Ha portato la sua timidezza, i suoi silenzi, la sua malinconia e anche la sua stranezza. Io cerco sempre di creare una bella atmosfera sul set, un ambiente in cui non si urla e ci si aiuta a vicenda".

Vorrebbe davvero fare un film d’autore?

"Qualcuno penso di averlo già fatto, come Un sacco bello, Al lupo al lupo. Forse mi manca un film, ironico ma non necessariamente comico, in cui mi dedico solo alla regia. Un film tratto magari da un mio romanzo che, chissà, prima o poi riuscirò a scrivere".

Ci sarà una terza stagione?

"L’abbiamo già scritta e inizieremo a girare a novembre".

Meglio fare serie o film?

"Presentano difficoltà e possibilità diverse. La scrittura di un film è più difficile perché tutto lo sviluppo della storia deve essere contenuto in un’ora e cinquanta. Quando scrivi una serie hai davanti uno spazio grande come un campo di calcio, non hai costrizioni. Solitamente quando scriviamo la sceneggiatura di un film, in un giorno riusciamo a buttare giù al massimo un paio di pagine. Scrivendo per la serie, ne abbiamo scritte anche sei, sette al giorno. Ma le riprese di una serie sono faticosissime".

A quando il prossimo film?

"Dopo la terza serie. È già nel contratto. Spero che per allora le cose per il cinema vadano meglio. Soprattutto per il cinema italiano".

Ha seguito la polemica sollevata da Pierfrancesco Favino sull’utilizzo di un attore americano, Adam Driver, per il ruolo di Ferrari?

"Sono polemiche che lasciano il tempo che trovano. Il regista deve essere libero di scegliere gli attori che ritiene più giusti. Piuttosto dobbiamo chiederci cosa non va nel cinema italiano. Il pubblico vuole altri attori? Vuole novità? Che si azzardi di più? I risultati mi impensieriscono, spero che si riprenda ma forse bisogna cambiare qualcosa a livello di scrittura. Hanno chiuso molte sale e ora quelle rimaste si sono riprese un po’ soprattutto grazie a Barbie e Oppenheimer. Sono nato con il cinema e quindi sono molto dispiaciuto per la situazione attuale. Il cinema mi manca moltissimo".