Mostra del cinema, è toto-Leonessa a Venezia: tutti dicono Alice

Oggi il gran finale: la “Medea“ della Diop favorita con il giapponese “Love Life“. E con i cannibili innamorati di Guadagnino

Alice Diop al photocall di Saint Omer (Ansa)

Alice Diop al photocall di Saint Omer (Ansa)

Tra poche ore il verdetto della giuria scioglierà ogni dubbio di Venezia 79 ma qualunque sia la scelta non sarà unanime. Lo s’intuisce dalla mancanza di opere in grado di sollevare entusiasmi sicuri. Così è tra il pubblico e così sarà, con ogni probabilità, tra i giurati capitanati da Julianne Moore. Gli ultimi due film del Concorso niente aggiungono. In Chiara Susanna Nicchiarelli non mostra la mano felice e l’ispirazione delle prove precedenti e s’arena nell’ambizioso progetto di penetrare il mistero dell’adolescente che sfida il rigore papale. No Bears è il quinto film diretto a distanza dall’iraniano Jafar Panahi (ostracizzato da un decennio) che da un paese di montagna, vicino al confine, dirige un set in Turchia. Una condizione che ripetendosi in più opere stempera l’entusiasmo ma ciò non gli impedirà di ricevere un nuovo premio.

Alcune ricompense sembrano già scritte: sceneggiatura per Gli spiriti dell’isola, interpretazione per Ricardo Darín (Argentina, 1985) e per Cate Blanchett (Tár), ma le sensazioni diffuse son fatte per essere smentite. I film italiani non sembrano avere molte chances per un premio importante, Guadagnino a parte, ma Fino all’osso non viene vissuto come cinema nazionale.

Per il Leone d’oro si rincorrono voci poco controllate. Potrebbe meritarlo la “Medea“ di Saint Omer della regista francese di origini senegalesi Alice Diop, 43 anni, per l’improvvisa forza drammatica espressa alla prima prova ma sulla sua scia vi è anche il giapponese Love Life (già in sala). Non rimarrà a mani vuote il 93enne Wiseman al debutto nel cinema di finzione.

Affidata alla memoria la 79ª edizione da non perdere due fuori Concorso. Il processo di Kiev dell’ucraino Sergei Loznitsa riscopre filmati dimenticatioccultati della cosiddetta Norimberga ucraina, utili per comprendere qualcosa in più sulla guerra di oggi e Nuclear in cui l’imprevedibile Oliver Stone rovescia pregiudizi e apre prospettive inedite. Intanto, di seguito, le pagelle del Concorso.