Vaskolossal: "Tempi duri, torniamo al Massimo"

Il Blasco re di Roma per il film-concerto. "Che incubo: dopo il Covid, la guerra. Solo la musica dà gioia. E io riparto negli stadi"

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di Andrea Spinelli

Nessuna resa, mai. "Sono stati anni veramente brutti, ora ne arrivano altri però li affronteremo". Parola di Komandante. "Questo è un momento molto duro, un momento terribile della storia e credo che la musica sia molto utile per recuperare un po’ di gioia. Non si festeggia mai abbastanza dato quello che si soffre nella vita. Trovo giusto festeggiare, siamo usciti da due anni terribili, dobbiamo ricominciare a vivere". Lui, Vasco, ne sa qualcosa. Basta pensare che questa estate ha pensato bene di immergersi nel mito del Circo Massimo richiamando 140 mila irriducibili in due sere. Una festa da Ludi Romani che ieri pomeriggio ha restituito all’imperatore di Zocca la sua corona d’alloro con la première romana al cinema Moderno di Piazza della Repubblica del film realizzato attorno a quella celebrazione estiva con la regia di Pepsy Romanoff.

Anche se le sue tournée continuano a incontrare fortune decisamente maggiori delle loro documentazioni audiovideo, infatti, a Rossi – 70 anni indomabili – la parola “kolossal” piace molto. E infatti è un kolossal questo Vasco Live - Roma Circo Massimo che uscirà nelle sale dal 14 al 16 novembre prima di arrivare sul mercato natalizio il 25 novembre in formato doppio cd, doppio dvd, blu-ray e vinile. Perché sotto l’albero un Rossi col la coccarda fa ormai parte della liturgia del Natale.

"Terrò i concerti il prossimo anno? E chi lo sa... Se non arriva l’olocausto nucleare..." ha scherzato con più di un filo di amarezza sul red carpet (anzi: sul Rossi carpet), mentre dall’altra parte della piazza un maxi cartellone attendeva di illuminare le date del tour negli stadi 2023, al debutto il 6 e 7 giugno al Dall’Ara di Bologna per "partire da casa", puntando poi il 16 e 17 sull’Olimpico di Roma, il 22 e 23 sul Barbera di Palermo e il 29 e 29 sull’Arechi di quella Salerno "con cui ho dei conti aperti da quando facevo il militare (nel ’79 fu arruolato nell’ 89° battaglione di Salerno e poi riformato - ndr)". La musica "può portare pacificazione e tenere aperta un’altra dimensione – ha proseguito il Kom –. La musica aggrega, ma a volte temo che le forze del male siano superiori e prevalenti sulle forze del bene: in Italia io con la mia band, e l’intero staff, siamo stati i primi a ripartire con i concerti dal vivo dopo i due anni di stop imposti dalla pandemia del Covid, portando così un po’ di gioia. Gli artisti fanno questo. Ed è importante anche ora, in questo momento così buio e terribile della storia dell’umanità, con la guerra e l’incubo di un disastro nucleare. La musica può portare gioia e aiutare a tenere la testa in un’altra dimensione. Un concerto è un momento di grande e vitale aggregazione, e lo è anche al chiuso di una sala cinematografica. Noi cerchiamo di andare sempre avanti, anche se la situazione sappiamo bene quale sia".

Intanto il giro di concerti del prossimo anno arriva sull’onda lunga del biglietto d’oro incassato in questo dal tour 2022 che ha portato il Kom davanti a 701 mila spettatori, mettendo a segno il risultato più eclatante in termini di pubblico della stagione. "Sono un po’ spaventato" ammette lui, nell’attesa di volare a Los Angeles per passare l’inverno lì come d’abitudine e poi rientrare per i grandi preparativi. "Forse è l’ultima volta… e me la godo". Rossi non sta neppure a rimarcare che gli 11 show del Vasco Live 2022, dai 120 mila del kolossal di Trento agli 86 mila di Imola, sono stati tutti straesauriti "…perché tanto oggi il “sold-out“ lo fanno tutti… anche con cento spettatori". "A Trento ci sono state così tante polemiche che ce ne sono ancora. Comunque è andata bene, perché lì il 20 maggio poteva anche esserci la neve".

Vasco, che si appresta a celebrare anche i 40 anni di Vado al massimo con la ristampa dell’album nei negozi dal 9 dicembre, ha debuttato a Roma nei grandi spazi 32 anni fa tra le gradinate del (fu) stadio Flaminio, ed è arrivato al Circo Massimo dopo venti sold-out all’Olimpico (che a giugno diventeranno, quindi, ventidue). Meriti per i quali stamattina riceverà in Campidoglio dal sindaco Gualtieri la “Lupa d’oro”. "Ne sono commosso. Quello con Roma è un legame che arriva da lontano" dice. "All’inizio la pensavo irraggiungibile, come una bellissima donna, l’ho corteggiata tanti anni prima di riuscire a conquistarla".

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