Mercoledì 24 Aprile 2024

Varietà di Fiorella: torno in tv e sogno il cinema

Una Mannoia mattatrice in prima serata su Raiuno con un doppio appuntamento. "Basta vincoli, mi vedrete liberata e capace di ironia"

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di Andrea Spinelli

Sarà colpa di un mondo della musica sempre meno allettante o saremo noi che in questi mesi pandemici abbiamo nella testa il maledetto muro cantato a suo tempo da Fossati, ma il bisogno di trovare risposte nei versi di grande canzone sembra meno impellente di un tempo. Fiorella Mannoia prova a riportare suoni e visioni al centro delle nostre vite in prima serata su Raiuno, oggi e il 22 gennaio, con La musica che gira intorno (Fossati docet), doppio appuntamento dal Teatro 1 di Cinecittà World per sommare i suoi pensieri e parole di pasionaria pop a quelli di amici quali Claudio Baglioni, Alessandro Siani, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Giorgio Panariello, Marco Mengoni, Marco Giallini, Giorgia, Edoardo Leo, Andrea Bocelli, Sabrina Impacciatore, Achille Lauro, Gigi D’Alessio, Ambra Angiolini, Samuele Bersani, Flavio Insinna e Luciano Ligabue. E questo solo per rimanere al cast della prima puntata. Ma lui, il tanto citato Ivano nazionale, no.

"L’idea gli è piaciuta, ma quando ho provato a coinvolgerlo ha declinato l’invito e non sono riuscita a fargli cambiare idea" lamenta la Rossa, alla sua seconda esperienza da mattatrice dopo Un, due, tre... Fiorella! di quattro anni fa.

Fiorella, cosa ha voluto mettere ne La musica che gira intorno?

"Ci sono tanti duetti, ma anche tanti monologhi che affronteranno argomenti diversi, compresa l’attualità".

Modelli?

"Quando nel 2017 la Rai mi ha affidato per la prima volta un sabato sera, il primo pensiero è andato a Mina. Era lei la mattatrice di quel tipo di show, tant’è che aprimmo il programma proprio con una canzone del suo repertorio, a sottolineare il fatto che prendevo sulle spalle un’eredità pesante".

Il duetto più stimolante?

"Forse quello con Marco Giallini".

Oltre alla tv, c’è un’esperienza che le piacerebbe ripetere?

"Il cinema. Cinque anni fa ho recitato in 7 minuti di Michele Placido e mi sono trovata bene".

Veniamo da un anno difficile.

"Quando stavamo chiusi, c’era un forte senso di appartenenza che ci portava a fare ragionamenti alti, ad auspicare un nuovo umanesimo. Poi in estate l’emergenza s’è allentata e ci siamo illusi di esserne quasi fuori, così la seconda ondata ci ha devastati. Siamo tutti con i nervi tesi, bloccati da troppo tempo, e ormai i ragionamenti filosofici hanno lasciato il passo alla necessità di sopravvivere".

Spiazzata dai fatti di Washington?

"Nei film di Hollywood abbiamo sempre visto gli americani difendere le loro sedi istituzionali dagli alieni. E invece questi erano in carne ed ossa. Siamo rimasti basiti".

La censura a Trump?

"Io sono sempre stata contro la censura, ma credo che se sui social ci sono delle regole contro l’odio e la violenza vadano rispettate. E in caso contrario qualche provvedimento si debba prenderlo".

Con il tempo è riuscita a liberarsi dai vincoli dell’interprete alta della musica d’autore per lasciarsi andare e creare una nuova complicità con chi ha davanti.

"La mia responsabilità di interprete mi metteva in una condizione di serietà: dovevo dimostrare di essere all’altezza di quelle parole, di quelle canzoni, di quegli artisti che mi sceglievano per i loro brani, imprigionata in una cosa che mi stava sempre più stretta e che limitava il mio essere esuberante, giocosa, allegra. Ora sono me stessa, non devo dimostrare più nulla". Un protagonista della seconda puntata?

"Zucchero".

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