Mercoledì 24 Aprile 2024

Vanessa Incontrada: "Ho le mie forme: non do peso agli odiatori"

La showgirl incita i ragazzi: "Siete nel mirino? Accettatevi per quello che siete". E critica i social: mancano i controlli

Vanessa Incontrada (Lapresse)

Vanessa Incontrada (Lapresse)

Roma, 2 dicembre 2019 - "Gli hater del web che mi hanno criticato per le mie forme? Non me ne curo. E ai ragazzi dico: non tutti hanno la fortuna di essere belli, ma bisogna accettarsi per quello che si è, senza timori e senza paure. Ogni donna è bella per quello che è". Vanessa Incontrada approfitta del ritorno in tv (insieme con Gigi D’Alessio, in ‘20 anni che siamo italiani’, su Raiuno) per parlare di sé, dell’ossessione per la perfezione dei corpi, dell’Italia, di razzismo e discriminazione.

La guida tv

Lei di anni ne ha 41. Oggi si sente più spagnola o italiana?

"Quando vado in Spagna mi sento italiana e, quando torno in Italia, resta una parte spagnola, ma prevale quella italiana. Ho fatto le elementari a Follonica, poi mi sono trasferita in Spagna dove però ho frequentato la media e il liceo alla scuola italiana. Sono bilingue".

La prima volta che ha incontrato Gigi D’Alessio, il cantante ha pensato: ‘Mangia come me...’

"Da buona spagnola condivido il piacere di stare a tavola anche per ore, cosa che accade soprattutto nel Meridione. A Barcellona ci sediamo a tavola alla 3 e ci alziamo alle 6".

A proposito di cibo, lei ha raccontato molte volte di essere stata perseguitata dagli hater del web che l’hanno criticata per le sue forme piene.

"Non gli do peso".

Come si spiega questo sentimento di odio? Perché la gente si mette al computer per criticare anche ferocemente una persona?

"Ci sono persone, anche tra i giornalisti, che nascono per criticare il mondo. Il fenomeno è esploso coi social perché si tratta di una comunicazione istantanea. I social sono un mezzo che va controllato. Io sarei molto più fiscale su alcune cose. Dando l’opportunità a tutti di parlare si possono provocare danni anche gravi. Io sono aperta e libertaria, ma anche per un controllo totale dei social".

C’è stato il MeToo, che però si è concentrato molto sull’aggressione fisica. Ma l’aggressione può essere anche psicologica. E su questo si è fatto poco.

"Sicuramente la situazione attuale non è come venti o dieci anni fa, ma c’è ancora molta strada da fare. Conosco donne che hanno subito maltrattamenti fisici ma anche mentali, più subdoli perché nascosti. Quelli che maltrattano le donne sono persone intelligenti, sono dei grandi manipolatori. Fanno in modo di far nascere i sensi di colpa. La frase: ‘Me la sono meritata’ l’ho sentita in bocca a tante donne che ho aiutato".

Ancora a proposito della linea delle donne: secondo lei la moda, la pubblicità, i media, impongono ancora il modello di una silhouette filiforme?

"Qualcosa sta cambiando. I grandi stilisti stanno capendo che ogni donna è bella per quello che è, non è che tutti siamo uguali. Il mondo è bello perché è vario. La normalità viene riconosciuta e apprezzata".

Siamo tutti belli?

"Non è che tutti hanno la fortuna di esser belli, ma è giusto accettarsi per quello che si è. Quando nasci, qualcuno da lassù decide se darti la bellezza, l’intelligenza, o qualche altra dote".

Lei ha detto di essere nata da ‘un mischiume’.

"Sono catalana, murciana, napoletana, calabrese..."

Cosa pensa del fatto che oggi in Italia questo ‘mischiume’ non viene visto di buon occhio da molti politici?

"Non solo in Italia. Il problema è mondiale. In Spagna stiamo vivendo la stessa cosa. È una violenza diffusa in tutti i Paesi: il razzismo, la discriminazione, il muro del Messico, è tutto assurdo. Il problema non è italiano, è mondiale. Io i muri li abolirei tutti: dentro casa mia non c’è un solo muro: vivo in un loft".

Lei si è dichiarata contraria all’indipendenza della Catalogna

"Io sono catalana, però mi sento anche castigliana, spagnola. La Catalogna è all’interno della Spagna. Io non sono contraria alla lotta per l’indipendenza, ma è il modo con cui è stata portata avanti questa istanza che è stata sbagliato. Ha istigato la violenza. La violenza io non la tollero".

Se si facesse un referendum legale, lei cosa voterebbe?

"Non voterei per l’indipendenza".

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