Mercoledì 24 Aprile 2024

Un Van Dyck scoperto in un fienile tra gli escrementi. Ora va all'asta da Sotheby's

Il dipinto, trovato nel 2002, è stato autenticato nel 2019. Vale milioni di dollari

"Uno studio per San Girolamo" di Van Dyck (Ansa)

"Uno studio per San Girolamo" di Van Dyck (Ansa)

New York, 23 gennaio 2023 - Era il 2002 quando a Kinderhook, nello stato di New York, questo schizzo a olio venne scoperto in un fienile. Il retro della tela era rovinato, puntellato da escrementi di uccelli. Ma per il collezionista Albert B. Roberts si trattava senza dubbio di un dipinto del 'Secolo d'oro' olandese. E così, nel corso di un'asta minore, se lo aggiudicò per la cifra irrisoria di 600 dollari.

Il bozzetto è stato autenticato nel 2019, quando la storica dell'arte Susan Barnes l'ha riconosciuto come un'opera di Van Dyck "sorprendentemente ben conservata". Si chiama 'Uno schizzo per San Girolamo' ed è uno dei due studi conosciuti del pittore fiammingo basati su un modello dal vivo.

Van Dyck lo ha creato probabilmente tra il 1615 e il 1618, quando il giovane fiammingo lavorava come assistente nello studio di Peter Paul Rubens ad Anversa. Lo schizzo ritrae un uomo anziano e dinoccolato, con il volto in ombra e la muscolatura magra finemente resa: una rappresentazione che è servita come studio per il "San Girolamo" (1618-20) di Van Dyck attualmente conservato al Museo Boijmans van Beuningen di Rotterdam, in Olanda. "È un reperto impressionante e importante che ci aiuta a capire meglio il metodo dell'artista da giovane", ha scritto la Barnes.

Il bozzetto di Van Dyck, offerto a Sotheby's dalla proprietà di Roberts, morto nel 2021, giovedì 26 gennaio sarà offerto all'asta con una stima di 2-3 milioni di dollari. 

All'incanto, nel corso della 'Masters Week', andranno anche una serie di capolavori europei. Tra questi il ''Ritratto di uomo con penna d'oca e foglio di carta'' (1527 circa.), un'opera rara di Agnolo di Cosimo detto Bronzino (1503-1572), andrà all'asta dopo una storia di proprietà e attribuzioni errate. La collezionista di Monaco Ilse Hesselberger acquistò il dipinto nel 1927, credendolo opera di un altro artista fiorentino. Durante la Seconda guerra mondiale, il quadro fu sequestrato dai nazisti, riattribuito e installato in vari uffici governativi in Germania. Nel 2021 l'opera è stata restituita agli eredi di Hesselberger, che l'hanno consegnata a Sotheby's.

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