Giovedì 18 Aprile 2024

VALPOLICELLA I ROSSI DELLE NOBILI COLLINE

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Valle di Mezzane, un territorio unico, a parte, nella Valpolicella. E la famiglia Castagnedi è una famiglia unica. Quattro fratelli (foto in basso): Armando, responsabile commerciale estero; Paolo responsabile prodotto; Tiziano responsabile mercato Italia e Massimo, responsabile agronomico. In famigliai ha prevalso la voglia di stare uniti, seguendo l’insegnamento di papà Antonio. E oggi Tenuta Sant’Antonio è uno dei punti di eccellenza del territorio veronese, dai grandi rossi (Valpolicella, Ripasso, Amarone) al bianco simbolo del Veronese (Soave) . L’azienda nasce nel 1995 a Colognola ai Colli come passione di famiglia. L’impresa oggi è un punto di riferimento del territorio con 50 dipendenti, 150 ettari vitati e oltre 1,8 milioni di bottiglie prodotte ed esportate in tutto il mondo (70%). I vigneti sono situati per il 70% in Valpolicella sulla collina Monti Garbi e per il 30% nel Soave, sulla collina Monte Ceriani. Negli anni la produzione si è organizzata con tre diversi brand: Tenuta Sant’Antonio, Scaia e Télos. Crescere in maniera sostenibile è l’imperativo di Tenuta Sant’Antonio. "Il cambiamento climatico – racconta Armando Castagnedi – che sta stravolgendo l’agricoltura, ponendo costi enormi che influenzeranno le attività vitivinicole. In questa sfida, il mondo del vino deve puntare su ricerca e innovazione con nuovi strumenti e processi produttivi che accompagnino lo sviluppo della natura". Come Tenuta Sant’Antonio, spiega ancora Armando, "stiamo investendo oltre il 10% del fatturato su tecnologie e logistica".

Gli investimenti hanno riguardato macchinari per il lavaggio delle uve, lo sgranellamento del grappolo e linee di imbottigliamento, una piattaforma logistica con l’ampliamento del magazzino di stoccaggio, il completamento della conversione biologica per i vini della linea senza solfiti aggiunti Télos e infine la digitalizzazione con la nuova piattaforma digitale a supporto del B2B in Italia e il nuovo portale di e commerce. Tenuta Sant’Antonio produce le principali etichette della tradizione veronese, dall’Amarone al Soave, e ha i propri brand chiave in Scaia dall’ottimo rapporto qualità prezzo (linea che ultimamente ha registrato un boom del Rosato e dello Chardonnay) e poi dall’etichetta Télos. Gli assaggi. Tre etichette dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Il Soave Doc Monte Ceriani 2019 (12,90€ allo shop online) è il bianco di punta (100% Garganega) della maison. Un cru dai profumi agrumati, sapore fresco e finale dal sentore di mandorla amara tipico del Soave. Poi due rossi: La Bandina 2018 (24 €) Valpolicella Superiore Doc di stoffa e personalità (sembra un Ripasso). Infine L’Amarone Télos 2015 Docg no-solfiti (45 €), frutta rossa e spezie al naso, al palato secco, caldo e abbastanza morbido.

Lorenzo Frassoldati

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