UN’ECCELLENZA FOLONARI DAGLI ANNI ’80

Da trent’anni l’etichetta “Il Pareto Toscana IGT” è sinonimo di eccellenza e rappresenta il trait d’union filosofico e progettuale della Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute. “Il Pareto”, un Cabernet Sauvignon in purezza, nasce negli Anni ’80 come progetto Supertuscan e, fin dalla prima annata, è dimostrazione di forza, potenza e purezza sensoriale. Questo vino rientra in una nuova visione della viticoltura, dove si passa dallo studio dei vitigni autoctoni a quello della vocazionalità del territorio. Non è il vitigno che si è adeguato alle zone, quindi, quanto la scoperta che ogni territorio ha una propria vocazione per produzioni limitate ma di altissima complessità sensoriale.

"L’annata 2017 – evidenzia Giovanni Folonari, amministratore delegato dell’azienda - appena distribuita, ha già ricevuto numerosi apprezzamenti da critici e guide, come i 5 grappoli di Bibenda, i 3 bicchieri del Gambero Rosso e i 94 punti della guida Falstaff. Sono grandi risultati, vista la stagione estremamente siccitosa che ha caratterizzato la vendemmia di quell’annata. Fortunatamente, il Cabernet Sauvignon è un vitigno a buccia spessa che, per questa ragione, riesce a massimizzare la resa dell’acqua. Per salvaguardare le uve ci si è concentrati ancor più sulla gestione dell’apparato fogliare, effettuando una vendemmia verde per alleggerire la pianta. Un settembre più piovoso, con temperature anche piuttosto basse, ha aiutato ad ottenere uve di altissima qualità".

Il vigneto nel quale vengono coltivate le viti per “Il Pareto” è in un ecosistema misto di vigna, oliveto e frutteto, circondato da boschi e laghi, che garantisce una resa che si aggira tra i 40-45 quintali di uva per ogni ettaro. Così come per le altre uve della tenuta di Nozzole, anche per quelle destinate alla produzione de Il Pareto, nel 2017 la vendemmia è stata anticipata di circa tre settimane rispetto al periodo consueto di fine ottobre.

Il mosto ha iniziato una macerazione non spinta, per evitare di estrarre le sensazioni dure, visto che nelle annate siccitose la parete cellulare della buccia è ricca di tannini. Dopo vari travasi in acciaio e 24 mesi in botti tostate di rovere francese da 225 litri, si apprezza un vino molto equilibrato. I tannini morbidi lo rendono profondo, potente ma agile e il profilo sensoriale si esprime a partire dal rosso cardinale intenso fino ai sentori di frutta e vaniglia che sfumano nella speziatura d’incenso, cioccolato e cuoio. Aromi terziari, dati dall’affinamento in barrique avvolgono e completano i secondari dati dal frutto.

"Il colore rosso vivo senza alcuna nota mattonata – spiega Roberto Potentini, enologo della Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute - è dato dalla presenza naturale di antociani e fenoli che donano a questo vino una resistenza enorme alla maturazione. Per questo la prima annata de Il Pareto è ancora perfetta e non possiamo ancora definirne esattamente la shelf life".

L’azienda, nata nel 2000 per proseguire la tradizione vitivinicola di famiglia, che risale alla fine del XVIII secolo, oggi è guidata da Giovanni Folonari. Con le sue cinque Tenute racchiude il meglio delle DOC toscane: la Tenuta di Nozzole nel Chianti Classico, Le Tenute del Cabreo dove si producono i Supertuscan, la Tenuta La Fuga a Montalcino, Campo al Mare a Bolgheri e Vigne a Porrona nella Maremma Toscana.

Federico Rota

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