Martedì 23 Aprile 2024

Un Caravaggio unico: sfida tra Gates e il Sultano

Oggi i miliardari si contenderanno all’asta il Casino dell’Aurora, la dimora romana che custodisce il solo affresco al mondo del Merisi

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di Silvia Gigli

È già stata definita “l’asta del secolo”. A contendersi il Casino dell’Aurora di Villa Ludivisi, a Roma, oggi alle 15 e per 24 ore saranno i miliardari più celebri del mondo, da Bill Gates (che, dopo aver rinunciato al Danieli, è diventato socio di maggioranza del Four Seasons) al Sultano del Brunei che già avevano tentato di aggiudicarsi questa proprietà.

Ma cosa c’è di così intrigante nel Casino dell’Aurora? C’è un’opera inestimabile, nientemeno che l’unico affresco esistente al mondo del Caravaggio, “il Camerino di Giove Nettuno e Plutone o Gabinetto Alchemico” (il suo valore è stimato pari a un terzo della proprietà) e numerose sale affrescate dal Guercino.

Il Casino sorge su una collinetta fra via Veneto e Villa Medici, e sarà messo in vendita sulla base di una valutazione di 471 milioni di euro, ma l’offerta minima che il tribunale è obbligato ad accettare è di 353 milioni. Il suo valore ammonterebbe ad un quarto del budget annuale del nostro Ministero della Cultura.

L’asta di oggi dovrebbe porre fine all’annosa disputa ereditaria di una delle più influenti e ricche famiglie aristocratiche d’Italia, i Ludovisi-Boncompagni, che in questa villa avevano stabilito la loro residenza romana. Il palazzo era di proprietà del 77enne principe Nicolò Boncompagni Ludovisi, ma alla sua morte, l’8 marzo del 2018, c’è stato uno scontro ereditario tra la terza moglie del principe, la texana Rita Jenrette Boncompagni Ludovisi – una pittrice 72enne che aveva posato anche per Playboy – e i figli nati dal primo matrimonio, ai quali lo stesso Nicolò aveva lasciato in dote parte dell’immobile. Uno stallo ormai insostenibile, anche perché il Casino dell’Aurora necessita di lavori di manutenzione e restauro non più rinviabili che gli eredi non possono sostenere: interventi a carico del futuro acquirente che ammontano a circa 11 milioni di euro.

Questa vendita straordinaria ha messo in fibrillazione molti media stranieri: la comunicazione dell’asta telematica per la residenza di 2.800 metri quadrati, sei piani e un sontuoso giardino ha raggiunto oltre 20mila indirizzi email collegati ai paperoni del pianeta, ma finora la lista dei partecipanti è rimasta segreta, Bill Gates e Sultano del Brunei a parte.

Il Casino dell’Aurora è una delle residenze private più belle della Roma pre-unitaria, anche nelle pagine di Goethe c’è la memoria delle meraviglie custodite tra il parco e gli edifici, tra cui la testa di una scultura in marmo del I secolo d.C. raffigurante Giunone oggi a Palazzo Altemps. Intanto si chiede allo stato di intervenire affinché questa meraviglia non finisca in mani straniere (in quelle private c’era già) ma la spesa è tale da mettere in difficoltà qualunque amministrazione pubblica. Come previsto dalla legge, dopo l’aggiudicazione, il ministero dei Beni Culturali potrà dichiarare entro 60 giorni la propria intenzione di acquistare l’immobile allo stesso prezzo dell’offerta. Addirittura si chiede che lo Stato usi all’uopo i fondi del Pnrr.

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