Twitter files, nuova bufera sull'era pre-Musk: "Utenti in liste nere e post oscurati"

Svelato un sistema strutturato, con dipendenti incaricati di costruire blacklist e di impedire ai 'cinguettii' sfavorevoli di diventare di tendenza. Censurato il pensiero conservatore

Roma, 10 dicembre 2022 - Twitter prima di Elon Musk: uno scoop giornalistico svela un sistema di utenti in blacklist e post oscurati, ad esempio quelli che cirticavano il lockdown da Covid-19. Quasi divieti ombra. La giornalista Bari Weiss, con la “benedizione” del nuovo Ceo di Twitter, ha infatti postato un lungo “thread” in cui si dimostra l’esistenza in passato di un team di dipendenti di Twitter il cui scopo era “costruire liste nere, impedire ai tweet sfavorevoli di diventare di tendenza e limitare la visibilità di interi account o addirittura di argomenti di tendenza”. “Il tutto – prosegue il post retwittato dallo stesso Musk - in segreto, senza informare gli utenti”.

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Le blacklist

Tra gli utenti finiti nella blacklist compare ad esempio Jay Bhattachary, professore di Stanford che sosteneva che i lockdown messi in atto per contenere la diffusione del Covid avrebbe potuto danneggiare i bambini (e per questo finito nella “trend blacklist” che impediva appunto ai suoi tweet di diventare virali) o l’account del presentatore di un popolare talk show Dan Bongino finito nella blacklist delle ricerche perché dichiaratamente di destra. Ma nel mirino dei censori di Twitter era finito anche l’attivista conservatore Charlie Kirk (esplicativa la nota interna "Da non amplificare" allegata al suo profilo).

"Visibility Filtering"

Un sistema organizzato e strutturato, insomma, tutt’altro che qualche caso sporadico legato alle intemperanze dei singoli account. Secondo la giornalista del New York Times i vertici di Twitter chiavano questa politica "Visibility Filtering" (più o meno “filtraggio di visibilità”) o VF. “Pensate al filtro di visibilità come a un modo per sopprimere ciò che le persone vedono a diversi livelli. È uno strumento molto potente”, ha dichiarato un dipendente di vecchia data. Altro caso è stato quello della pagina “Libs of TikTok” (1,6 milioni di follower) sospeso sei volte ufficialmente per incitazione all’odio nonostante un documento interno dimostri che i gestori della pagina non hanno mai violato il regolamento interno di Twitter. Nella foto postata dalla giornalista americana si vede che proprio nella scheda di tale utente capeggiava in bella mostra il messaggio, in rosso, con scritto “Non prendere inizitive sull’utente senza consultare il Sip-Pes”, ovvero il “Site Integrity Policy, Policy Escalation Support,” il braccio operativo di questo tipo di operazioni.

Le rivelazioni su Hunter Biden

Chi pensava insomma che lo scandalo fosse limitato, si fa per dire, alla vicenda legata al figlio di Biden, Hunter, e alle notizie (insabbiate) relative ad una non molto chiara consulenza con Paesi stranieri e frodi fiscali si sbagliava di grosso. La vicenda si sta allargando a macchia d’olio e la stessa giornalista promette nuovi aggiornamenti a breve, anche grazie alla collaborazione offerta da altri colleghi e altre testate. Intanto Elon Musk ha fatto sapaere che “Twitter sta lavorando a un aggiornamento del software che mostrerà il vero stato dell’account, in modo da sapere chiaramente se si è stati bannato, il motivo e le modalità per fare ricorso”.

Twitter, nuova bufera sull'era pre-Musk
Twitter, nuova bufera sull'era pre-Musk

Il thread della giornalista Bari Weiss