Giovedì 18 Aprile 2024

Tu sei quella che voglio: per sempre Olivia

La Newton-John, indimenticabile eroina di “Grease“, è morta ieri in California. Aveva 73 anni e lottava da tempo contro un tumore

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di Giovanni Bogani

È morta Olivia Newton-John, e quei balli, quella canzone, quella leggerezza, quei colori pastello sembrano, di colpo, morti con lei. È morta Olivia Newton-John, aveva settantatré anni: ma in realtà, nella nostra mente, ne ha sempre poco più di venti, ha i capelli biondi e ricci, cotonati, il golfino color pastello e quegli occhi azzurri, quell’aria sfrontata e romantica insieme. Ed è pronta a trasformarsi, giacca di pelle nera, tacchi e sex appeal che s’infiamma, quando canta You’re The One That I Want, tu sei quelloquella che voglio – "uh, uh, uh", viene da aggiungere, irresistibilmente.

Lottava da tempo, da quasi trent’anni, contro un cancro al seno. E aveva testimoniato, giorno dopo giorno, la sua battaglia. In diverse interviste, aveva detto di considerare la malattia "un regalo": un modo per ristabilire le priorità, per mettere al primo posto quello che veramente conta nella vita.

Su Instagram, John Travolta – il suo partner in quel film memorabile, epocale, che fu Grease-Brillantina, 1978, il musical diretto da Randal Kleiser dove lei era l’ingenua Sandy pronta a trasformarsi in bambola sensuale per amore del “teppista“ TravoltaDanny – la piange e scrive: "Mia carissima Olivia, tu hai reso tutte le nostre vite migliori. Il tuo impatto è stato incredibile. Ti amo così tanto. Ti ritroveremo, lungo la strada, e saremo di nuovo insieme. Tuo, dal primo momento che ti ho vista e per sempre! Il tuo Danny, il tuo John!". È difficile trovare una star del cinema così commossa, che manifesta un legame così forte, così indissolubile con un’altra. Ma non possiamo immaginare John Travolta senza di lei, e viceversa. In quel film, sono una cosa sola. E sono l’icona di quegli anni, la "vibrazione", verrebbe da dire, di quegli anni così colorati, leggeri, vivi.

Nata in Inghilterra, cresciuta a Melbourne, Olivia Newton-John sconvolse gli anni a cavallo fra i ’70 e gli ’80 con il suo fascino da ragazza della porta accanto. Nel 1974 si classificò al quarto posto all’Eurovision Song Contest con il brano Long Live Love. E vendette più di 100 milioni di album, con le sue hit Physica", Have You Never Been Mellow e, appunto, You’re the One That I Want, la canzone del duetto in Grease con John, insieme a Summer Nights. Fu quello il momento del suo massimo successo: Grease uscì nel 1978, e lei nel ruolo della "brava ragazza" Sandy Olsson, messa di fronte al ciuffo ribelle e seduttore di TravoltaDanny Zuko, fece scintille. Tutte le adolescenti di allora (di nascosto) si identificarono in lei; tutti gli adolescenti di allora sognavano (di nascosto) di riuscire a conquistare una ragazza come lei.

Il film era l’adattamento di un musical di enorme successo a Broadway: il successo, se possibile, fu ancora maggiore al cinema. E pensare che lei, dopo il fiasco di un film di fantascienza che aveva interpretato, Toomorrow, pensava di aver chiuso col cinema, e di doversi dedicare soltanto alle canzoni. "La mia carriera musicale andava benissimo, e non volevo metterla a rischio con un film poco convincente", confessò a Vanity Fair nel 2016. Per sua – e nostra – fortuna, il film era tutt’altro che "poco convincente".

Il marito di Olivia, John Easterling, ricorda su Facebook la lunga battaglia di lei, e ciò che ha significato per molte altre donne. "Olivia è stata un simbolo di speranza per più di trent’anni, condividendo il suo cammino al fianco di un cancro al seno", scrive. "La sua esperienza con le medicine naturali continuerà con la fondazione Olivia Newton-John, dedicata alla fitoterapia, la ricerca di medicine vegetali contro il cancro".

Il suo calvario era iniziato nel 1992. Una diagnosi di tumore al seno, inizialmente sconfitto, lei che diventa una fiera sostenitrice dello screening del cancro: a Melbourne, in Australia, un centro per la lotta ai tumori porta il suo nome. Poi, nel 2013, il dramma: una nuova diagnosi, la scoperta di una recidiva, estesa anche alla spalla. Nel 2017, le era stato diagnosticato un tumore alla schiena, alla base della colonna vertebrale.

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