Martedì 23 Aprile 2024

Tommasi wine L’amarone affare di famiglia

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di Michele Mezzanzanica

Quattro generazioni, nove cugini, sei cantine in cinque diverse regioni, 780 ettari vitati per 3,6 milioni di bottiglie l’anno. I numeri non spiegano tutto, ma bisogna partire dai numeri per raccontare una realtà come la Tommasi Family Estates, una delle aziende vinicole più grandi d’Italia, se non la più grande, tra quelle a conduzione familiare. Tutto nasce esattamente 120 anni fa, nel 1902, in quella Valpolicella che decenni più tardi sarebbe diventata celebre in tutto il mondo per l’Amarone, vino-bandiera che ancora oggi è il primo biglietto da visita dell’azienda veronese. Proprio questo successo ha portato alla necessità di espandersi.

"Nel 1997 abbiamo creato la holding Tommasi Family Estates – racconta Pierangelo Tommasi, direttore esecutivo e proprietario insieme ad altri otto familiari tra fratelli e cugini – iniziando gli investimenti nel ramo vino e nel ramo hospitality che abbiamo contestualmente creato. Si trattava di una sana ambizione ma anche della consapevolezza che per andare avanti tutti insieme, dovevamo per forza espanderci". Dal Veneto i Tommasi hanno cominciato a guardare a tutta l’Italia, mettendo in atto una strategia di acquisizioni mirate che li hanno portati a mettere radici in alcuni dei terroir più prestigiosi dello Stivale. Subito nel 1997 arriva il primo passo nella Maremma toscana, con Poggio al Tufo. Nel 2012 l’approdo al sud, con la pugliese Surani, a Manduria, seguito dall’acquisto della tenuta Caseo in Oltrepò Pavese. Nel 2015 ancora Toscana, stavolta a Montalcino rilevando il Podere Casisano, coronando così il sogno di mettere piede in uno dei luoghi più iconici del vino mondiale.

L’anno dopo la Family Estate coglie l’occasione di entrare con una quota maggioritaria in Paternoster, storica cantina lucana nella rinomata zona del Vulture. E’ infine notizia di pochi giorni fa l’acquisto di 15 ettari nella zona dell’Etna Doc, una delle denominazioni più in voga degli ultimi anni. Senza dimenticare i 40 ettari acquistati alcuni anni fa a Orvieto dove sono già state condotte alcune vendemmie ’di prova’ prima della commercializzazione dei vini dal 2024.

Un’entrata a regime che porterà quindi a sette le cantine in mano alla Tommasi Family Estates, in sei diverse regioni. "Quando arriviamo in un nuovo territorio – spiega Pierangelo Tommasi – cerchiamo di impararlo, di capire cosa può darci. Abbiamo un approccio rispettoso e umile, anche nei confronti degli altri produttori che su quel territorio ci vivono e lavorano da sempre. Ma devo dire che la maggior parte dei colleghi sono anche amici, ci conosciamo da tempo e sono contenti di avere un nome come il nostro fra i loro vicini".

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