Martedì 16 Aprile 2024

Ti dirigo per allegria: Moretti debutta a teatro

Nanni ha scelto Natalia Ginzburg per il suo esordio da regista sul palcoscenico. Una lunga tournée internazionale col dittico “Diari d’amore“

di Claudio

Cumani

Di sicuro sarà l’evento dell’anno. Nella prossima stagione teatrale portatrice di ben pochi brividi, il debutto di Nanni Moretti come regista di prosa è un caso intrigante. E lo è ancor di più per la scelta di puntare su una autrice amata quale Natalia Ginzburg e su un dittico, Diari d’amore, composto da due atti unici (Dialogo e Fragole e panna) datati rispettivamente maggio 1970 e ottobre 1966. Storie fatte di un’intimità domestica ormai rassegnata dove i conflitti di coppia hanno lasciato posto all’indifferenza. Un teatro “delle chiacchiere“, insomma, capace di metterci davanti alla nostra inadeguatezza ed apatia verso la complessità della vita.

Lo spettacolo, realizzato dal Teatro Nazionale di Torino insieme a un manipolo di altri coproduttori (fra cui Emilia Romagna Teatro), debutterà nel capoluogo piemontese il 9 ottobre per poi proseguire, dopo le recite al Carignano, in una lunga tournée internazionale, la cui conclusione è prevista a Parigi nel giugno ‘24. In Italia le città toccate saranno Bologna, Modena, Milano, Napoli e Roma. Valerio Binasco (che è direttore artistico dello Stabile torinese), Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli e Giorgia Senesi sono fra gli interpreti. Una sola finora l’esperienza di Nanni in teatro e comunque non nelle vesti di regista: nel 2012 lui aveva portato in poche sale un Concerto Moretti nel quale ripercorreva il suo cammino cinematografico affiancato da musiche e sostenuto dalle immagini dei film. Poi nulla. In recenti interviste ha raccontato che negli ultimi due anni ha ripreso ad andare spesso a teatro come non gli era mai capitato. "Sono diventato uno spettatore appassionato", ha detto. Un amore tardivo?

Certamente la possibilità di affrontare le parole di Ginzburg è stata determinante. "È una lingua moderna, asciutta, essenziale e mai autocompiaciuta", ha chiarito. Il suo percorso di avvicinamento alla scrittrice di Lessico familiare (autrice, tra l’altro, di 11 commedie tutte scritte dal 1965 in poi) parte da lontano. Nel 2016 Nanni, in occasione del centenario della nascita della scrittrice, realizzò un audiolibro e tenne letture pubbliche di Caro Michele, il romanzo epistolare del ‘73 da cui fu tratto anche un celebre film di Mario Monicelli. "Michele come Michele Apicella, l’alter-ego cinematografico di Moretti?", si chiesero allora in molti. Chissà... L’uscita del romanzo ha preceduto di tre anni il debutto di Nanni nel primo film Io sono un autarchico e questo ha fatto immaginare a una studiosa attenta come Chiara Valerio (soggettista, tra l’altro, di Mia madre) che magari "il personaggio di Ginzburg sarebbe potuto essere amico dell’Apicella nel film": stessa generazione, stesso nome, stessa visione del mondo. Comunque sia, il dado è tratto. "Non ho idee per un nuovo film, adesso faccio teatro", aveva detto il regista all’ultimo festival di Cannes dove aveva presentato Il sol dell’avvenire. La scelta non è eccentrica. Ginzburg (scomparsa nl ‘91) continua a essere molto rappresentata nei teatri italiani e non solo con il suo titolo più celebre, Ti ho sposato per allegria scritto per l’amica Adriana Asti e diretto al debutto nel 1966 da Luciano Salce. "Il suo linguaggio – ha scritto Domenico Scarpa – non è distante dai maestri europei del dialogo come Beckett o Pinter".

Sulla stessa linea è Valerio Binasco, che sarà protagonista dello spettacolo ma che in passato ha firmato importanti regie di quei testi come L’intervista (originariamente scritto da Natalia per Giulia Lazzarini) e È stato così (qualche anno fa interpretato con impressionante adesione da Sabrina Impacciatore). Dice: "Ginzburg ha una penna leggera ma scava gli animi e i suoi personaggi sono ritratti con una maestria psicologica degna di Cechov". Dunque, un viaggio nella società borghese per mutare in commedia il lato tragico della vita fra matrimoni, infedeltà e amicizie. Qualche tempo fa pare che a Moretti avessero proposto la regia di un’opera lirica e che lui avesse rifiutato. Stavolta non ha potuto dire di no: questo materiale letterario è il suo.

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