Venerdì 19 Aprile 2024

The Lodge, un valido film horror

Esce il 16 gennaio ed è stato accolto piuttosto bene dalla critica: ecco tutto quello che c'è da sapere, compresi trailer e recensioni

Foto: Film Nation

Foto: Film Nation

Il genere horror è uno dei più fertili e interessanti, nel panorama cinematografico contemporaneo, e giovedì 16 gennaio ne potremo vedere un valido rappresentante: esce infatti nelle sale cinematografiche italiane 'The Lodge', che è stato accolto piuttosto bene, anche se non ha generato entusiasmi.  

The Lodge, tutto sul film

Nell'arco di un'ora e quaranta minuti, la trama racconta di un vedovo che decide di trascorrere una breve vacanza in una casa fra i boschi, insieme ai due figli e alla sua nuova compagna: lo scopo è di rafforzare l'equilibrio famigliare, ma un imprevisto lo costringe a tornare in città, lasciando soli gli altri tre. Strani e spaventosi eventi iniziano a verificarsi. 'The Lodge' è il secondo lungometraggio scritto e diretto dagli austriaci Severin Fiala e Veronika Franz, autori in precedenza dell'apprezzatissimo 'Goodnight Mommy' (anch'esso un thriller/horror). Si tratta anche del loro primo film con produzione anglo-statunitense e con un cast di lingua inglese: Riley Keough, Jaeden Martell, Lia McHugh, Alicia Silverstone e Richard Armitage. Siccome è presente nel trailer, non facciamo spoiler se spieghiamo che il culto religioso di cui si parla nel film è ispirato a uno realmente esistito: si chiamava Heaven's Gate, aveva la propria base vicino a San Diego, negli Stati Uniti, e fu al centro di una serie di suicidi rituali avvenuti nel 1997 e con i quali gli adepti ritenevano di poter raggiungere l'astronave nascosta dietro al cometa Hale-Bopp, in questo modo passando a un livello superiore dell'evoluzione.

Il trailer

The Lodge, le recensioni

Presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2019, 'The Lodge' è stato accolto piuttosto bene dalla critica internazionale, soprattutto grazie all'interpretazione di Riley Keough e alla capacità dei registi Severin Fiala e Veronika Franz nel gestire gli spazi scenici e la tensione interna alle varie sequenze. Sono stati espressi alcuni dubbi sulla tenuta della sceneggiatura, soprattutto per quanto riguarda il racconto dei rapporti fra i personaggi, e sul fatto che Fiala e Franz hanno un po' annacquato il piglio d'autore che aveva reso grande il loro film precedente. Leggi anche: - Hollywood, record di donne nei film. Ma c'è la fregatura - BAFTA 2020, le nomination guidate da 'Joker' - Golden Globes 2020: vincono '1917', Tarantino e Phoenix

 

 

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