Giovedì 25 Aprile 2024

Firenze in barca, viaggio lungo l'Arno con i renaioli a bordo dei navicelli

Da aprile a settembre nel tratto dell’Arno tra Ponte Vecchio e Ponte della Carraia tornano i Renaioli, tradizionali rematori. Un tour a bordo dei navicelli offre un punto di vista della città inedito e ricco di storie

Un selfie al tramonto navigando sull'Arno

Un selfie al tramonto navigando sull'Arno

Firenze, 19 aprile 2018 -  Una prospettiva diversa. Un tour fuori del clamore, dai circuiti standardizzati, godibile senza file né ressa, immergendosi e nel cuore antico della città. Impossibile? No, quando, come “via di scorrimento”, si decida di utilizzare l’acqua. La convivenza di Firenze con il suo amato/temuto fiume, consente infatti di poter usufruire di una magnifica alternativa offerte durante la bella stagione: da aprile a settembre ecco aprirsi il sipario su un panorama a filo d’acqua, elemento capace di riflettere la bellezza della città e dei suoi monumenti nel braccio di fiume tra Ponte Vecchio e Ponte alla Carraia. “Custodi” del traffico sull’Arno, i Renaioli (www.renaioli.it ), tradizionali rematori di Firenze che si muovono a bordo dei loro navicelli (imbarcazioni più grandi) o dei barchetti grazie all’antica tecnica della “voga a stanga”, ovvero spingendo con lunghe pertiche, toccando il fondo, senza l’uso di remi. Si accede all’imbarcadero dal Lungarno Diaz, in piazza Mentana, scendendo sulla riva. «Il giro inizia dal Palazzo della Borsa fin sotto gli Uffizi e il Corridoio vasariano, passando sotto Ponte Vecchio, nella parte d’Arno più ricca di storia», spiega Francesca Romani, architetto e guida dell’associazione culturale Abstrart (www.abstrartfirenze.org), che ama costruire proposte «da un’altra prospettiva». Anche Abstrart, appoggiandosi al servizio offerto dai Renaioli, offre ai propri soci, ma anche a gruppi e visitatori (molte volte gli stessi fiorentini), la possibilità di ammirare, comodamente seduti in barca, la chiesa del Limbo, San Jacopo sopra Arno, Ponte Santa Trinita, Palazzo Corsini, oltre una serie di altri palazzi e torri strettamente legati alla storia di Firenze. Il tour dura circa un’ora, compreso imbarco e sbarco; e con la brezza che accarezza il volto, cullati dalla placida corrente del fiume, un esperto nocchiero che conduce il legno e una guida competente che racconta storia e curiosità, è piacevolissimo essere traghettati nel cuore dell’arte di Firenze. Ancor meglio, se al tramonto.

«La visita sull’Arno offre l’opportunità di raccontare lo stretto rapporto tra la città e il suo fiume e di come questo sia andato modificandosi nel corso del tempo - sottolinea l’architetto Romani - . Ma è anche l’occasione di raccontare la vita lungo il fiume: gli antichi mestieri legati alla navigazione, la pescaia o ancora lo svago che fino al secolo scorso i fiorentini e i forestieri potevano concedersi frequentando uno degli stabilimenti balneari che sorgevano appena al di fuori dal centro cittadino». Non mancano gli aneddoti gustosi: non tutti sanno, ad esempio, che Ponte Vecchio è stato il primo ponte murato a Firenze; distrutto dalla furia dell’Arno nel 1333, venne ricostruito nel 1345 su progetto di Tadeo Gaddi. Intorno alla metà del 1400 il governo di Firenze decise di spostare sul ponte il mercato della carne e della verdura in modo da tenere le strade più pulite: «I macellai (o beccai come si diceva al tempo) - prosegue il suo viaggio a ritroso nel tempo, Francesca Romani - potevano gettare direttamente in Arno i rifiuti della lavorazione dei prodotti. Tutto cambiò quando il Granduca Cosimo I de’ Medici fece costruire il Corridoio vasariano per le nozze del figlio Francesco I con Giovanna d’Austria; nel 1594, Ferdinando I dei Medici, fratello di Francesco, emanò un decreto con cui “sfratta” artigiani e commercianti che avevano occupato fino a quel momento i fondachi su Ponte Vecchio». Si trattava di beccai, erbivendoli, pesciaioli e altri commercianti “minuti”. In pratica, decise di sostituire botteghe dei macellai con quelle dei gioiellieri. Non amava infatti percorrere il corridoio e sentire le voci e gli odori del mercato. Da allora il ponte diventò un luogo molto più elegante e più consono alla nobiltà della famiglia Medici. «Se la carne può dare cattivo odore e il mercato generare schiamazzi, quando si tratta di oro e preziosi, pecunia non olet..», ironizza la guida. Così Ponte Vecchio, famoso per le botteghe di orafi e gioiellieri è diventato uno dei “luoghi-simbolo” di Firenze, meraviglia nota in tutto il mondo sotto gli occhi di tutti.

'Vo' per botteghe - Alla scoperta di antichi mestieri Un nuovo modo di viaggiare alla scoperta delle antiche tradizioni, respirando l’odore della pelle e del cuoio, incantandosi davanti alla “battitura” del ferro, riempiendosi gli occhi delle tinte di coloratissime stoffe, scoprendo i segreti della legatoria e delle tecniche di lavorazione del bronzo. A Firenze sboccia una nuova forma di accoglienza: Life Beyond Tourism - Centro Congressi (www.lifebeyondtourism.org) promuove infatti uno stile di turismo di valore, consapevole e sostenibile: promosso dagli Hotel Laurus al Duomo (www.florencehotellaurusalduomo. com) e Pitti Palace al Ponte Vecchio di Firenze (www.florencehotelpittipalacealpontevecchio. com) - che offrono ai propri clienti escursioni guidate gratuite alla scoperta delle antiche botteghe fiorentine - “Vo per botteghe” è un progetto che nasce per valorizzare il territorio e avvicinare i viaggiatori alle più storiche “fabbricerie” attraverso escursioni guidate. Ogni settimana il personale del Centro accompagna gli ospiti dei due hotel in un viaggio ad hoc per visitare e conoscere personalmente le abilità e i segreti degli antichi mestieri, vivendo la città da “locali” e non da turisti. Lungo itinerari sconosciuti e ricchi di sorprese, nello spirito Life Beyond Tourism, è possibile apprezzare la qualità dell’autentico artigianato made in Italy facendo shopping; un giro di circa due ore nelle vie strette del centro storico di Firenze sulle tracce di 4/5 botteghe di artigiani, orgogliosi di raccontare il proprio lavoro, facendo scoprire un mondo di tradizioni, di arti tramandate di generazione in generazione, di tecniche messe in pratica con passione. Gli itinerari personalizzati cambiano a seconda delle richieste degli ospiti e nel rispetto del lavoro degli artigiani: oltre 40 tra botteghe, laboratori e piccoli negozi quelli aderiscono all’iniziativa, gratuita e resa possibile grazie alla collaborazione dell’Associazione Esercizi Storici Tradizionali e Tipici Fiorentini, con il patrocinio dell’Osservatorio dei Mestieri d’Arte (Oma).

Per tutta estate il teatro si fa sui barchetti Spettatori, attori e musicisti in barca sotto i ponti nel tratto più spettacolare e centrale del fiume Arno. Torna Zauberteatro con le sue rappresentazioni teatrali sull’acqua, a bordo degli antichi barchetti dei Renaioli; le pièce fanno riferimento al ricordo dell’alluvione di Firenze, alla storia della città e alla “fiorentinità’” in generale. Una quindicina le serate che saranno proposte fra la fine di giugno e la metà settembre (info www.zauberteatro.com). «Stiamo ultimando – spiega Mario Librando, direttore Artistico Zauberteatro – la programmazione estiva 2018, con la quale festeggeremo la XIX edizione. Due gli spettacoli in cartellone: “Come in America” di Manuela Critelli, con Silvia Guidi e Fabio Mascagni, ambientato proprio nei giorni dell’alluvione del 1966 e “È canto o forse incanto?” ideato e interpretato da Sandro Carotti accanto a Piera Dabizzi, entrambi andati in scena anche nel 2017». Le date degli appuntamenti saranno definiti nel mese di maggio. Il prezzo dei biglietti per il 2018 sarà di 22 euro (intero) e 17 euro (ridotto): maggiori informazioni e prenotazioni al numero 055.5000640 oppure inviando una mail a [email protected] (www.zauberteatro.com). I posti sono, ovviamente, limitati ed è sempre consigliata la prenotazione.

Eccellenze artigiane nel Giardino di Villa Corsini Nel giardino di Villa Corsini torna dal 17 al 20 maggio “Artigianato e Palazzo” (www.artigianatoepalazzo.it), le botteghe artigiane e loro committenze alla mostra più chic, giunta alla XXIV edizione. Nata nel 1995, da un’idea di Neri Torrigiani e promossa dalla principessa Giorgiana Corsini «per rivalutare e reinquadrare ai giorni nostri la figura dell’artigiano e del suo lavoro, considerandolo alta espressione di qualità e di tecnica», la kermesse fiorentina quest’anno è legata alla storia di una tra le grandi eccellenze del made in Italy grazie alla “Mostra Principe”, nella Limonaia Piccola, dedicata alla Manifattura della porcellana Richard Ginori e la raccolta fondi per la riapertura del Museo di Doccia, recentemente acquistato dal ministero per i Beni culturali. Per quattro giorni nelle Limonaie, lungo i viali del Giardino monumentale e nel nuovo spazio dell’Orto delle Monache, circa 100 maestri artigiani italiani e stranieri realizzeranno dimostrazioni dal vivo di lavorazioni manuali, trasmettendo al pubblico il ricco patrimonio di sapere e utilizzo delle tecniche che rende unico il loro lavoro. Tra loro ci saranno alcune interessanti novità e anche alcuni espositori affezionati ad “Artigianato e Palazzo”, rappresentanti delle più antiche lavorazioni artigianali ma anche espressione delle ultime novità nel design, dall’intarsio delle pietre dure, all’arte del bronzo, della ceramica e della porcellana, dalla lavorazione della scagliola o del cuoio alla molatura del vetro, dalla decorazione alla profumeria, dall’oreficeria alla realizzazione di scarpe e accessori su misura.

Maestri e giovani creativi alla Fortezza da Basso Apre sabato 21 aprile e si chiude martedì Primo Maggio la Mostra internazionale dell’Artigianato, appuntamento che si replica ogni anno nella Fortezza da Basso, a due passi dal centro e dalla stazione di Santa Maria Novella. Per l’edizione 2018, la prima risale al 1931, saranno oltre 800 gli espositori provenienti da tutta Italia e da 50 Paesi stranieri. «Il passato parla per noi – ha sottolineato Leonardo Bassilichi, presidente di Firenze Fiera – ma in questa edizione desideriamo scrivere il futuro. Infatti, oggi i maestri di bottega sono tanti giovani creativi, veri portavoce del cambiamento in un mix vincente fra antichi saperi e nuove tecnologie. Saranno loro a stupire ed emozionare ed è per loro che è importante venire a Firenze e passare una giornata alla Fortezza da Basso». La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 22.30 (ultimo giorno chiusura alle 20).