Mercoledì 24 Aprile 2024

Deforestazione in Amazzonia: se continuiamo così cosa succederà?

Nel 2017 un pezzo di foresta gigantesco è stato distrutto, con conseguenze pesanti per l'equilibrio dell'ambiente. Che prospettive ci sono con il prossimo presidente Bolsonaro?

In un anno si sono persi 8000 kmq di foresta amazzonica- foto luoman istock

In un anno si sono persi 8000 kmq di foresta amazzonica- foto luoman istock

In Amazzonia un pezzo di foresta grande coma la Giamaica, o come un milione di campi da calcio, è sparito in un anno. La deforestazione del polmone verde della Terra ha raggiunto un livello da record in12 mesi (da agosto 2017 a luglio 2018), con la scomparsa di un'area di 7.900 chilometri quadrati, ovvero il 13,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno. Un problema che riguarda non solo il Brasile ma tutto il pianeta: secondo scienziati e osservatori indipendenti, se non si interviene per tempo la foresta pluviale amazzonica rischia di venire compromessa, con gravi conseguenza per l'equilibrio ambientale mondiale.

LE CAUSE DELLA DEFORESTAZIONE IN AMAZZONIAI dati, raccolti dalle imagini satellitari, sono stati diramati dal governo brasiliano. Sappiamo bene quanto la foresta pluviale amazzonica, assorbendo in dosi massicce il carbonio presente nell'atmosfera, sia fondamentale per l'equilibrio del pianeta rispetto al problema del riscaldamento globale. Per avere un'idea, basti sapere che il cuore del Brasile 'cancella' dal pianeta ogni anno circa 2 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio e emette il 20% dell'ossigeno della Terra, oltre ad esser la più ricca area di biodiversità del pianeta e a contenere miliardi di alberi che con il loro lavoro regolano le piogge e le stagioni in tutto il mondo.Il ministro brasiliano dell’ambiente Edson Duarte ha commentato la notizia spiegando che la causa primaria della deforestazione è il disboscamento illegale, una pratica criminale su cui il governo deve aumentare i controlli. Questo dramma ambientale è legato alle esigenze di un paese in cui le coltivazioni di soia sono sempre più diffuse (la soia è molto utilizzata come carburante in Brasile) a discapito della giungla amazzonica. Gran parte delle pratiche di deforestazione avvengono negli stati del Pará e del Mato Grosso, proprio per la coltivazione di soia e cereali. COSA SUCCEDERÀ ORA?Il disboscamento illegale in Brasile non è certo una novità, lo spiega anche l’Osservatorio sul Clima nazionale (una rete di organizzazioni non governative), che punta il dito anche contro gli agricoltori che radono al suolo ettari di foresta alla ricerca di materie prime. Rispetto ai primi anni duemila la distruzione della foresta Amazzonica è in fase di rallentamento ma la crescita dei territori devastati dall'uomo nel 2018 è un dato preoccupante. La recente politica ambientale del governo, che ha ridotto le aree protette, sembra andare in una direzione diversa rispetto a quella della tutela del patrimonio naturale del paese. E si teme che il neo eletto presidente Jair Bolsonaro, che si insedierà a gennaio 2019, non cambierà certo strada, dato che ha annunciato di voler spingere la coltivazione di soia e trasformare ettari di foresta in terreni agricoli.