Mercoledì 24 Aprile 2024

Venti cose da fare nelle città più hipster del mondo

Mercatini, quartieri autogestiti, fabbriche trasformate in musei di graffiti. Ecco i luoghi alternativi consigliati

Il Pike Place Market di Seattle

Il Pike Place Market di Seattle

Se cercate l'anima autentica di una città dribblando le attrazioni più turistiche e scontate, dovete andare dove va la gente del posto. Il sito Compare the Market ha stilato una lista dei desideri delle cose alternative da fare in venti delle città a più alto tasso hipster del mondo (prese dal The Hipster Index, una cosa che esiste davvero). PESCI VOLANTI E QUARTIERI NASCOSTI Partiamo da una delle capitali hipster del mondo, Portland: imperdibile una visita alla Pioneer Courthouse Square, il cosiddetto "salotto" della città, un vasto spazio pubblico che ospita opere d'arte, happening, concerti ed eventi di ogni genere. A Seattle visitate il brulicante Pike Place Market, dove si concentrano banchetti di artigiani e contadini, negozietti, bar, ristoranti e artisti di strada. Lo spettacolo più ammirato qui sono i commessi della pescheria che, invece di passarsi il pesce a mano, se lo lanciano da una parte all'altra del negozio. Ci sono poi interi quartieri alternativi. Il più celebre è ovviamente la mini-città autogestita di Christiania, a Copenaghen. Troverete poi una stimolante vibrazione bohémien nella zona di Mollan, a Malmo in Svezia, mentre a Lisbona andate a godervi l'atmosfera unica che si respira al Miradouro Sophia de Mello Breyner Andresen, un punto panoramico nel quartiere di Graca. ARTE E CIBO ALTERNATIVI A Tampere, in Finlandia, un'intera fabbrica di fiammiferi abbandonata con un nome impronunciabile, Tulitikkutehdas, è stata trasformata in una sorta di museo dei graffiti, opera di artisti locali. Il Marlborough Pub and Theatre, a Brighton nel Regno Unito, è un vivace locale con annesso teatro (e storie di fantasmi), da decenni al centro della scena LGBT della città. Si chiude con i consigli gastronomici: per esempio il DaTerra, il miglior ristorante vegetariano-vegano di Porto, e il Fiskeriet di Oslo, un mercato del pesce dove cucinano al momento le specialità del mare.

Ma chi sono gli hipster. Per chi ci legge e cerca di capire un termine che ai più sfugge come significato, ecco la spiegazione che ne ha dato l'Accademia della Crusca nelle sue pagine. Definizione di hipster: giovane tendenzialmente disinteressato alla politica e con velleità fortemente anticonformiste, che si riconosce per atteggiamenti stravaganti e abbigliamento eccentrico e variopinto.

Non si tratta di una parola nuova, ma di un termine che ha avuto un rilancio negli ultimi anni: nei dizionari italiani di neologismi è già attestata dal 1987 e nel 1988 è stata inserita nella trattazione del termine Beat.

Nel 1994 hipster è registrato in Parole senza frontiere. Dizionario delle parole straniere in uso nella lingua italiana (di Guido Mini, Bologna, Zanichelli) con la definizione di ‘oppositore violento del conformismo e del consumismo, che potrebbe considerarsi un parente degenerato dell’hippy’.

La parola è formata da hip ‘aggiornato, all’ultima moda, moderno’ con il suffisso -ster che serve in inglese a indicare l’agente, chi fa qualcosa. Quindi il significato nell’insieme di hipster diventa ‘chi si tiene aggiornato, all’ultima moda, chi segue la moda', tipo di ‘giovane anticonformista, caratterizzato da un particolare look fatto di capi d’abbigliamento della moda della seconda metà del Novecento con alcuni tratti di novità (occhialoni da vista, cappellino con visiera alzata)’

Potete consultare qui la lista completa. Leggi anche: - Trasferirsi all'estero: ecco le città più vivibili per gli europei - Bristol è la capitale vegana del mondo - Le città perfette per una vacanza salutare