A Bali occhio al portafogli: le scimmie ladre puntano agli oggetti di valore

I macachi di un tempio di Bali sono in grado di capire il valore degli oggetti dei turisti, rubano quelli preziosi e poi chiedono un riscatto in cibo per restituirli

Uno dei macachi cinomolgi del tempio di Uluwatu, con gli occhiali rubati a un turista

Uno dei macachi cinomolgi del tempio di Uluwatu, con gli occhiali rubati a un turista

Mai distrarsi, quando si visita il tempio di Uluwatu a Bali. Basta un attimo di disattenzione, e i macachi sottraggono agli ignari turisti qualunque oggetto su cui riescono a mettere le mani. Per riavere il maltolto bisogna intavolare una lunga trattativa con i borseggiatori, che sono disposti a restituire la refurtiva dietro il pagamento di un riscatto in forma in cibo. Se il comportamento "furfantesco" dei macachi cinomolgi (o macachi di Giava) è ben noto, adesso i ricercatori hanno scoperto che sono anche in grado di comprendere il valore di quello che rubano e che puntano a portafogli, occhiali e cellulari piuttosto che a cose inutili, in modo da ottenere il massimo nel baratto. Gli studiosi della University of Lethbridge, in Canada, e della indonesiana Udayana University hanno osservato le scimmie per 273 giorni fra il 2015 e il 2016, filmando gli approcci ai turisti, i furti e le successive trattative, condotte grazie all'intermediazione del personale del tempio. La più lunga ha richiesto un faticoso negoziato di 17 minuti. I ricercatori hanno notato che i macachi si accontentavano di piccole contropartite in cibo quando si erano impossessati oggetti di scarso valore, mentre diventavano più esigenti, tenaci e abili nel baratto quando avevano rubato oggetti di maggior valore. Rispetto ai giovani, gli adulti si mostravano più bravi a identificare la refurtiva di pregio. Si tratta quindi di un comportamento che i macachi apprendono crescendo e che viene tramandato all'interno della comunità. "Questa pratica specifica, diffusa, intergenerazionale, acquisita e influenzata da fattori sociali", concludono i ricercatori, "potrebbe essere il primo esempio di una economia simbolica mantenuta a livello culturale da animali che vivono liberi in natura". Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Philosophical Transactions of the Royal Society. Leggi anche: - I gatti 'musoni' sono carini, ma non riescono a esprimere le loro emozioni- Due ex cani randagi viaggiano per il mondo, le bellissime foto- I cuccioli più carini nati negli zoo nel 2020

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