L'infallibile tecnica di memorizzazione degli aborigeni

Il metodo tradizionale utilizzato dagli aborigeni si è rivelato superiore alla tecnica occidentale del 'palazzo della memoria'

Esistono efficaci tecniche mnemoniche che si tramandano da millenni

Esistono efficaci tecniche mnemoniche che si tramandano da millenni

Esistono alcune tecniche di antica origine, utilizzate ancora oggi, che permettono di migliorare sensibilmente la memoria. La più famosa in Occidente è quella detta "dei loci", o palazzo della memoria, ma anche gli aborigeni australiani ne hanno sviluppato una che si tramandano da migliaia di anni. Non solo è efficace, ma a quanto pare batte la tecnica dei loci: i ricercatori della Monash University le hanno messe a confronto facendole utilizzare agli studenti di una facoltà di medicina, e il metodo dei nativi ha dato risultati migliori.  

Il palazzo della memoria contro la natura australiana

La tecnica del palazzo della memoria è stata messa a punto dai Greci e dai Romani. In soldoni, si tratta di collocare le informazioni da memorizzare all'interno di un ambiente familiare impresso nella memoria a lungo termine: i negozi di una via, ad esempio, oppure le stanze della casa d'infanzia. Visitando mentalmente gli spazi del luogo, si possono richiamare le informazioni con maggiore facilità e precisione. Gli aborigeni, che non disponevano della scrittura, si affidavano alla tradizione orale per tramandare informazioni vitali per la sopravvivenza, come l'orientamento, le fonti di cibo, l'utilizzo degli utensili. Come metodo di memorizzazione, anch'essi fissano le nozioni su puntelli geografici, sfruttando però gli elementi del panorama naturale che li circonda, e in aggiunta le inseriscono all'interno di storie in una progressione narrativa.  

I due metodi alla prova dei fatti

I ricercatori hanno coinvolto 76 studenti di medicina suddivisi in tre gruppi. Al primo è stata insegnata la tecnica dei loci per mezz'ora, al secondo il metodo degli aborigeni, in entrambi i casi utilizzando come contesto topografico il campus universitario. Il terzo gruppo (quello di controllo) invece ha semplicemente guardato un video senza preparazioni particolari. I partecipanti dovevano quindi memorizzare i nomi di venti farfalle e richiamarli alla mente dopo un intervallo di dieci minuti e ancora dopo trenta minuti. Gli studenti che impiegavano il palazzo della memoria hanno mostrato una probabilità di ricordare correttamente tutta la lista due volte superiore rispetto a prima di imparare la tecnica; gli studenti introdotti alle tecniche degli aborigeni tre volte superiore. Anche negli studenti che si dovevano accontentare del video si è notato un leggero miglioramento, ma inferiore rispetto agli altri. In aggiunta, i partecipanti hanno trovato il metodo aborigeno più piacevole da utilizzare. "Dato che uno dei fattori di stress principale per gli studenti di medicina è la quantità di informazioni che devono imparare a memoria", dice l'autore principale David Reser, "abbiamo deciso di vedere se possiamo insegnare loro un modo diverso e più efficace di memorizzare le nozioni". Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PLOS One.

 

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