Giorno del ringraziamento, perché in America si mangia il tacchino nel Thanksgiving

Le origini di questa tradizione sono oscure, ma è possibile fare alcune ipotesi affascinanti: chiamano in causa coloni, nativi americani, mucche e galline

Un goloso tacchino arrosto

Un goloso tacchino arrosto

Dall'altra parte dell'oceano Atlantico la mattina presto di giovedì 25 novembre 2021 si accenderanno migliaia di forni per cuocere a fuoco lento il tradizionale tacchino che accompagna le celebrazioni del Giorno del ringraziamento (Thanksgiving Day). Stiamo parlando di una festa di origine cristiana, particolarmente sentita negli Stati Uniti e che è nata per ringraziare Dio di quanto ricevuto durante l'anno che si avvia alla conclusione. E stiamo anche parlando di un'usanza, quella di pranzare con il tacchino, che affonda le radici indietro di secoli e di cui è impossibile ricostruire con certezza le origini. È però possibile fare alcune ipotesi.

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Nativi, pellegrini e il primo Giorno del ringraziamento

È opinione piuttosto diffusa che il primo giorno del ringraziamento si sia svolto nel tardo 1621, quando venne organizzato un banchetto fra i pellegrini della colonia di Plymouth, nell'attuale Massachusetts, e i nativi americani della tribù Wampanoag. Alcuni documenti coevi attestano l'evento, ne parlano come del "First Thanksgiving" e raccontano che gli indiani portarono carne di cervo, mentre i pellegrini servirono uccelli selvatici. È ragionevole pensare che si trattasse proprio di tacchini, e non per esempio di oche o anatre, perché ce n'era in abbondanza e dunque era facile procurarseli (il tacchino è originario di quella zona degli Stati Uniti). Questa ipotesi è affascinante, ma non è possibile prenderla interamente per buona, soprattutto perché il First Thanksgiving non fu un evento significativo per i contemporanei e nemmeno per coloro che vissero negli anni successivi. Di più: altre comunità di pellegrini avevano il proprio giorno nel quale ringraziavano Dio, un evento figlio della medesima celebrazione cristiana ma festeggiato in modi diversi, senza che i fatti di Plymouth fossero presi ad esempio. Manca dunque quell'eccezionalità e quella diffusione che presiedono alla nascita di una tradizione.  

L'affermazione del tacchino come portata principale

Se i dubbi sulle origini rimangono insoluti, è un dato di fatto che all'inizio del XIX secolo il tacchino è ormai ufficialmente diventato la pietanza centrale del Thanksgiving. Come l'usanza si sia affermata è impossibile dirlo, però è ragionevole pensare che sia accaduto per due ragioni: la già ricordata abbondanza di questo animale, che lo rendeva facilmente reperibile in ogni fattoria o insediamento, e il fatto che, a differenza di bestie come mucche o galline, il tacchino era più facilmente sacrificabile perché non producevano latte e uova. Cioè era meno essenziale da vivo al sostentamento di una famiglia o di una comunità. L'ultimo tassello è letterario: alcuni studiosi ritengono che la definitiva connessione tra Giorno del ringraziamento e tacchino si sia saldata grazie al romanzo di Sarah Josepha Hale 'Northwood' (1827) e al romanzo breve di Charles Dickens 'Il Canto di Natale' (1843). Grazie a loro l'animale e la celebrazione, inseriti nelle pagine dei rispettivi libri, sarebbero diventati sinonimi l'uno dell'altra.