Supereroi alla guerra dei diritti: vince Scarlett

Alla Johansson 40 milioni di dollari per “Black Widow“ solo online. A rischio tutti i personaggi, contrattacco Marvel-Disney nei tribunali

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di Andrea Bonzi

Conclusa con una transazione (si parla di 40 milioni di dollari) la causa tra la Disney e Scarlett Johansson, penalizzata dalla distribuzione esclusivamente in streaming di Black Widow, i supereroi tornano nelle aule dei tribunali. La Marvel prepara una maxi-causa per mettere la parola fine alle rivendicazioni economiche di scrittori e disegnatori su alcuni dei personaggi più famosi, a cominciare da Spider-Man e dagli Avengers, che hanno fatto guadagnare al colosso Disney, di cui la casa delle Idee fa parte, miliardi di dollari al cinema. Il braccio di ferro legale è in atto da mesi, ma si è intensificato perché – leggi sul copyright alla mano – ci si sta avvicinando a importanti scadenze.

Si tratta, infatti, tutti di personaggi nati negli anni Sessanta e, negli Stati Uniti, dopo 56 anni (più una finestra di altri 5 per intentare causa), la legge prevede che gli autori possano rivendicare il possesso di quanto realizzato. A sferrare il primo colpo è stato proprio un gruppo di creatori rappresentati dall’avvocato Marc Toberoff. Il quale è stato incaricato di mandare un avviso alla Marvel-Disney dagli eredi di alcune leggende dei comics. Tra questi, i parenti di Steve Ditko (co-creatore di Spider-Man e Doctor Strange), Don Heck (co-creatore di Iron Man, Black Widow e Occhio di Falco), Don Rico (co-creatore di Black Widow) e Gene Colan (co-creatore di Falcon, Captain Marvel e Blade), tutti deceduti, più Larry Lieber, 89enne fratello minore di Stan Lee e co-creatore di Iron Man, Thor e Ant-Man.

Nel caso l’azione legale fosse accolta, la Marvel perderebbe il ‘pieno sfruttamento’ di questi iconici personaggi, ormai diventati beniamini in sala e su Disney+. Questo significa che dovrebbe riconoscere agli autori una parte dei profitti per l’utilizzo di alcuni degli elementi fondanti dei supereroi: i nomi ‘civili’ (come Peter Parker per Spider-Man), il design dei costumi, e altro.

L’avvocato Toberoff non è nuovo a questi procedimenti e finora – va detto – ha sempre perso: con la Warner Bros per i diritti di Superman rivendicati dal duo Siegel e Schuster, e contro la stessa Marvel per vedere riconosciuti il contributo creativo di Jack Kirby su alcuni personaggi.

Il punto è determinare se Iron Man, Falcon e compagnia siano stati creati da liberi professionisti e poi ‘ceduti’ alla casa editrice o se la compagnia li avesse ‘commissionati’. Fatto sta che la Marvel non l’ha presa bene e quindi ha ingaggiato Dan Petrocelli dello studio O’Melveny, già vincitore di Toberoff nel caso Dc-Warner Bros, che ha intentato varie cause ai singoli autori a New York e in California. La tesi dell’azienda, spiega Hollywwod Reporter, è l’esistenza del “Metodo Marvel”, un’atmosfera di lavoro libera ma collaborativa in cui le idee iniziali sono state discusse con gli artisti responsabili della cura dei dettagli.

Come finirà? È probabile che Golia schiacci questi piccoli Davide, o magari che si trovi una transazione economica con gli eredi. Ma il tema dello sfruttamento dei diritti di proprietà intellettuale da miliardi di dollari c’è tutto. In aprile Ed Brubaker, scrittore che ha creato il Soldato d’Inverno nel 2005, ha raccontato come lui e il disegnatore Steve Epting siano stati sostanzialmente ignorati dalla Marvel, e per questo hanno disertato la prima della serie tv che vede protagonista Bucky Barnes e Falcon. Soddisfazioni economiche? "Ho avuto più soldi dal cameo in Captain America: The Winter Soldier più che per aver lavorato sul personaggio", ha detto, senza poter minacciare azioni legali perché i più recenti contratti sulla cessione dei diritti, a quanto pare, parlano chiaro. In agosto, infine, la causa di Scarlett Johansson, conclusa l’altro giorno con un pagamento milionario. Insomma, il rischio è che la Casa delle Idee diventi la Casa delle cause (in tribunale).

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